Chi paga i soccorsi della speleologa?

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Le spese di soccorso della speleologa sono completamente coperte da una polizza assicurativa di cui tutti gli speleologi sono muniti. Nessun costo grava quindi sul contribuente.

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La Speleologia Sicura: Chi Paga i Soccorsi e Perché Possiamo Dormire Tranquilli

La speleologia, avventura nel cuore della terra, è un’attività che affascina e, al contempo, incute un certo timore. L’esplorazione delle profondità terrestri, con i suoi cunicoli tortuosi e gli ambienti spesso inaccessibili, presenta indubbi rischi. Proprio per questo, una domanda sorge spontanea quando si sente parlare di incidenti o necessità di soccorso in grotta: chi paga i costi, spesso ingenti, di queste operazioni?

La risposta, fortunatamente, è rassicurante: nessun costo grava sui contribuenti. Questa sicurezza è garantita da un sistema consolidato e responsabile, basato sulla lungimiranza delle associazioni speleologiche e sulla previdenza dei singoli praticanti.

La chiave di volta di questo sistema è una polizza assicurativa obbligatoria, di cui ogni speleologo deve essere munito per poter partecipare ad attività organizzate o, in molti casi, anche per accedere a determinate grotte. Questa assicurazione, stipulata dalle associazioni o direttamente dai singoli, copre interamente le spese derivanti da operazioni di soccorso in ambiente ipogeo.

Ma cosa significa concretamente “coprire interamente”? Significa che l’assicurazione si fa carico di tutte le spese necessarie per portare in salvo lo speleologo in difficoltà. Queste spese possono includere:

  • L’intervento del Corpo Nazionale Soccorso Alpino e Speleologico (CNSAS): il CNSAS, una struttura dello Stato altamente specializzata, è spesso chiamato in causa per operazioni di soccorso in grotta, e i suoi costi operativi sono ingenti, considerando le risorse umane e tecnologiche impiegate.
  • L’utilizzo di elicotteri: in molti casi, l’elicottero è l’unico mezzo per raggiungere la zona dell’incidente e trasportare il ferito in un luogo sicuro. L’utilizzo di questi mezzi, con i relativi costi di carburante, personale e manutenzione, può incidere significativamente sul budget totale.
  • L’impiego di attrezzature specifiche: le operazioni di soccorso in grotta richiedono l’utilizzo di attrezzature particolari, come corde, imbraghi, sistemi di illuminazione, barelle specifiche e dispositivi di comunicazione. L’assicurazione copre anche il costo di queste attrezzature.
  • L’intervento di personale medico specializzato: spesso, durante le operazioni di soccorso, è necessario l’intervento di medici e infermieri specializzati in medicina d’urgenza e medicina di montagna. Anche i loro onorari e le spese di trasferta sono coperti dalla polizza.

Questo sistema, basato sull’assicurazione obbligatoria, dimostra una grande maturità e responsabilità da parte della comunità speleologica. Non solo garantisce la sicurezza dei praticanti, ma evita anche di gravare sulle casse pubbliche in caso di incidenti.

In conclusione, la prossima volta che sentiremo parlare di un soccorso speleologico, possiamo essere certi che i costi saranno coperti dalla polizza assicurativa dello speleologo, e che nessun onere ricadrà sui contribuenti. Questo permette agli speleologi di esplorare le meraviglie del sottosuolo in sicurezza, e a noi di dormire sonni tranquilli, sapendo che la passione per l’avventura non si traduce in un peso per la collettività. La speleologia, un’attività potenzialmente rischiosa, si rivela così un esempio di sicurezza, previdenza e rispetto per le risorse pubbliche.