Chi paga la verifica della messa a terra?

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Secondo il Decreto Presidenziale 462/01, lobbligo di controllare limpianto di messa a terra ricade sul datore di lavoro, che può coincidere con il proprietario o con laffittuario. Pertanto, è laffittuario ad essere responsabile della verifica di messa a terra se ne è il datore di lavoro.

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Chi paga la verifica della messa a terra?

La verifica dell’impianto di messa a terra è un’operazione fondamentale per garantire la sicurezza degli impianti elettrici e tutelare la salute di chi ne usufruisce. Stabilire chi debba sostenere i costi di questa verifica è quindi essenziale.

In Italia, il Decreto Presidenziale 462/01 regolamenta questa materia, stabilendo che l’obbligo di controllare l’impianto di messa a terra ricade sul datore di lavoro.

Il datore di lavoro può coincidere con:

  • Il proprietario dell’immobile
  • L’affittuario

Pertanto, sarà l’affittuario ad essere responsabile della verifica di messa a terra se ne è il datore di lavoro.

Questa responsabilità deriva dal fatto che l’affittuario è il soggetto che ha il controllo e la gestione dell’impianto elettrico e che, quindi, è tenuto a garantire la sua sicurezza.

In caso di omissione della verifica di messa a terra, l’affittuario che ne è responsabile può incorrere in sanzioni amministrative e, in caso di infortuni o danni causati da un impianto elettrico non a norma, anche in responsabilità penali.

È importante sottolineare che la verifica di messa a terra deve essere eseguita da personale qualificato e autorizzato. Solo un professionista può infatti garantire la corretta esecuzione della prova e rilasciare la relativa certificazione, attestante la conformità dell’impianto alle normative vigenti.

In conclusione, l’obbligo di sostenere i costi della verifica di messa a terra ricade sull’affittuario se ne è il datore di lavoro. Questa responsabilità è essenziale per garantire la sicurezza degli impianti elettrici e tutelare la salute delle persone.