Quanto costa far certificare gli impianti?

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La certificazione di un impianto elettrico esistente costa mediamente tra 150 e 200 euro. Interventi di adeguamento, però, possono far lievitare la spesa fino a 500-600 euro. Il costo varia a seconda della complessità dellimpianto e delle eventuali opere necessarie.

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Certificazione degli Impianti: Un Investimento nella Sicurezza e nel Valore del Tuo Immobile

La certificazione di un impianto, che sia elettrico, idraulico o del gas, rappresenta un passo fondamentale per garantire la sicurezza di un’abitazione o di un’attività commerciale e, al contempo, per tutelare il valore dell’immobile. Ma quanto costa concretamente ottenere questa certificazione? E quali fattori influenzano il prezzo finale? Cerchiamo di fare chiarezza.

Il Costo Base della Certificazione: Un Punto di Partenza

Partiamo da un dato di riferimento: per un impianto elettrico esistente, il costo della certificazione si aggira mediamente tra i 150 e i 200 euro. Questa cifra copre la perizia di un tecnico abilitato che, attraverso un’attenta ispezione, verificherà la conformità dell’impianto alle normative vigenti. L’esito di questa verifica sarà poi sancito dal rilascio della Dichiarazione di Conformità (Di.Co.), un documento essenziale che attesta la sicurezza e la regolarità dell’impianto stesso.

Oltre la Certificazione: Quando il Prezzo Sale

Tuttavia, è importante sottolineare che il costo iniziale della certificazione può subire delle variazioni significative. Infatti, se durante la perizia emergono delle non conformità, ovvero delle problematiche che rendono l’impianto non a norma, sarà necessario intervenire con lavori di adeguamento. In questo caso, la spesa complessiva può lievitare notevolmente, raggiungendo anche i 500-600 euro o, in situazioni più complesse, superare tale cifra.

Fattori Determinanti del Costo: Complessità e Adeguamenti

Diversi elementi concorrono a determinare il costo finale della certificazione. Tra questi, i più rilevanti sono:

  • La complessità dell’impianto: Un impianto più vasto, con un maggior numero di componenti e punti di prelievo (prese elettriche, rubinetti, ecc.), richiederà un’ispezione più approfondita e, di conseguenza, un costo maggiore.
  • Le opere di adeguamento necessarie: Come già accennato, l’eventuale necessità di effettuare lavori per mettere l’impianto a norma rappresenta la variabile più significativa. Sostituzione di cavi deteriorati, installazione di dispositivi di sicurezza (salvavita, interruttori differenziali), rifacimento di parti dell’impianto obsoleti: tutti questi interventi contribuiscono ad aumentare la spesa finale.
  • Il professionista incaricato: Ogni tecnico o azienda specializzata applica le proprie tariffe, che possono variare in base all’esperienza, alla reputazione e alla zona geografica. È quindi consigliabile richiedere diversi preventivi per confrontare i prezzi e scegliere l’offerta più vantaggiosa.
  • La tipologia dell’impianto: Il costo può variare leggermente a seconda che si tratti di un impianto elettrico, idraulico o del gas.

Certificazione: Un Investimento che Ripaga

Nonostante la spesa iniziale, la certificazione di un impianto rappresenta un investimento intelligente. Oltre a garantire la sicurezza delle persone e la prevenzione di incidenti domestici, la Di.Co. è un documento indispensabile per la compravendita o l’affitto di un immobile, aumentandone il valore e la commerciabilità. Affidarsi a professionisti qualificati e non sottovalutare l’importanza di un impianto a norma significa proteggere il proprio patrimonio e vivere in tranquillità.