Cosa fare con la glicemia a 140?

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In caso di glicemia superiore a 126 mg/dl, è raccomandabile consultare un diabetologo. Lo specialista valuterà il quadro clinico e definirà un piano terapeutico personalizzato per gestire al meglio i livelli di zucchero nel sangue e prevenire complicazioni future.

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Glicemia a 140: Non sottovalutare il segnale d’allarme

Una glicemia a 140 mg/dl rappresenta un valore significativamente elevato e non va assolutamente sottovalutato. Mentre un singolo valore fuori norma può essere dovuto a diversi fattori contingenti, come un pasto particolarmente ricco di zuccheri o stress intenso, un rialzo costante e ripetuto di questo livello necessita di un’attenta valutazione medica. A differenza di una glicemia occasionale leggermente sopra la soglia di 100 mg/dl, un valore di 140 mg/dl si avvicina significativamente alla diagnosi di diabete di tipo 2, che, se non gestito adeguatamente, può comportare serie conseguenze a lungo termine per la salute.

Cosa significa una glicemia a 140?

Un valore di 140 mg/dl indica che la quantità di glucosio nel sangue è superiore alla norma. Il glucosio è la principale fonte di energia per il nostro organismo, ma un eccesso prolungato può danneggiare organi vitali come il cuore, i reni, gli occhi e i nervi. Questo danno si manifesta gradualmente nel tempo, spesso senza sintomi evidenti nelle fasi iniziali, rendendo la diagnosi precoce e la gestione della glicemia cruciali.

Cosa fare? Non improvvisare, agire con consapevolezza.

La prima e più importante azione da intraprendere con una glicemia a 140 mg/dl è consultare un medico, preferibilmente un diabetologo. Non si deve ricorrere al fai-da-te o affidarsi a consigli non professionali reperiti online. Ogni individuo è diverso e un piano di gestione della glicemia deve essere personalizzato in base alle caratteristiche cliniche del paziente, alla storia familiare, allo stile di vita e ad eventuali altre patologie concomitanti.

Il diabetologo effettuerà una valutazione completa, che potrebbe includere:

  • Analisi del sangue: Oltre alla glicemia, verranno analizzati altri parametri importanti, come l’emoglobina glicata (HbA1c), che fornisce informazioni sulla glicemia media degli ultimi 2-3 mesi, e il profilo lipidico.
  • Esame fisico: Il medico valuterà lo stato di salute generale del paziente, cercando eventuali segni o sintomi correlati al diabete.
  • Valutazione dello stile di vita: Sarà importante analizzare l’alimentazione, l’attività fisica e le eventuali abitudini che potrebbero influenzare la glicemia.

Il piano terapeutico personalizzato:

In base alla valutazione, il diabetologo definirà un piano terapeutico personalizzato, che potrebbe includere:

  • Modifiche dello stile di vita: Questo è il primo approccio terapeutico in molti casi, e prevede un’alimentazione equilibrata, ricca di fibre e povera di zuccheri raffinati e grassi saturi, insieme a un’adeguata attività fisica regolare.
  • Farmaci: In alcuni casi, potrebbe essere necessario l’utilizzo di farmaci ipoglicemizzanti orali o insulina per controllare i livelli di glucosio nel sangue.
  • Monitoraggio costante: Il monitoraggio regolare della glicemia, attraverso l’automonitoraggio o altri metodi, è fondamentale per valutare l’efficacia della terapia e apportare eventuali modifiche.

In conclusione, una glicemia a 140 mg/dl non è una condizione da trascurare. Ricercare tempestivamente una consulenza medica specialistica è l’unico modo per affrontare il problema in modo efficace e prevenire potenziali complicazioni a lungo termine. Non aspettare, prenditi cura della tua salute.