Quando smettere di allenarsi prima di una gara?

0 visite

Per ottimizzare la performance, interrompere lallenamento di forza in salita circa 3 settimane prima della gara, concentrandosi poi sul ritmo gara. Analogamente, il potenziamento in palestra va sospeso 2-3 settimane prima, favorendo laffinamento della strategia di gara.

Commenti 0 mi piace

L’arte del tapering: quando appendere le scarpe al chiodo (momentaneamente) prima di una gara

La preparazione per una gara, che si tratti di una maratona, una granfondo in bicicletta o una competizione di trail running, è un processo delicato che richiede un’attenta pianificazione. Non basta solo allenarsi duramente, bisogna anche sapersi fermare al momento giusto. Questo periodo di riposo strategico, chiamato tapering, è fondamentale per ottimizzare la performance e presentarsi sulla linea di partenza nelle migliori condizioni fisiche e mentali. Ma quando è il momento di “appendere le scarpe al chiodo” (momentaneamente)?

L’articolo si concentra su due aspetti cruciali dell’allenamento: il lavoro di forza in salita e il potenziamento in palestra. Per quanto riguarda la forza in salita, è consigliabile interrompere gli allenamenti specifici circa tre settimane prima della gara. Questo non significa smettere completamente di correre o pedalare in salita, ma piuttosto evitare le sessioni ad alta intensità, focalizzate sulla costruzione della forza. Nelle ultime tre settimane, l’obiettivo si sposta sul ritmo gara, privilegiando allenamenti che simulano l’andatura e la durata della competizione. Ad esempio, si possono inserire ripetute sul passo gara o uscite a ritmo costante sulla distanza prevista. Questo permette al corpo di adattarsi alle specifiche richieste della gara e di immagazzinare energia.

Analogamente, il potenziamento in palestra dovrebbe essere sospeso due o tre settimane prima dell’evento. In questa fase, il focus si sposta dall’aumento della forza muscolare all’affinamento della strategia di gara. Questo può includere lo studio del percorso, la simulazione mentale della competizione, la pianificazione dell’alimentazione e dell’idratazione. Le ultime settimane prima della gara sono cruciali per riposare, recuperare e affinare gli ultimi dettagli, sia fisici che mentali. Continuare con allenamenti intensi in palestra rischierebbe di affaticare la muscolatura e compromettere la performance.

Il tapering non è una scienza esatta e la durata ideale può variare a seconda del tipo di gara, del livello di allenamento e delle caratteristiche individuali dell’atleta. Ascoltare il proprio corpo è fondamentale: se si avvertono segnali di affaticamento, è importante ridurre il carico di lavoro e privilegiare il recupero. Un periodo di riposo adeguato permette ai muscoli di ripararsi, di ricostituire le riserve energetiche e di arrivare alla gara freschi e pronti a dare il massimo. In definitiva, il tapering è un’arte che si affina con l’esperienza e che contribuisce in modo significativo al raggiungimento dei propri obiettivi agonistici.