Quanto è importante festeggiare il compleanno?

Ma quanto è importante, davvero, un compleanno? Sai, mi ci sono chiesta tante volte. Soprattutto da quando sono diventata mamma. Prima, era una data come un’altra, forse un po’ più golosa per la torta. Ora… ora è diverso.

Festeggiare il compleanno di mio figlio, Leo, è… è fondamentale, proprio come dicevano. Non è solo quella scena da cartolina, con la torta con le candeline e i regalini. È molto, molto di più. Ricordo il suo primo compleanno, un casino pazzesco, ma quel suo sorriso, quando ha visto la nonna che gli faceva il solletico… uff, mi si scioglie il cuore ancora adesso a pensarci. Quella gioia, pura, incontaminata… non si può descrivere. È un’esplosione di amore, così intensa.

E poi i ricordi, no? Quei momenti rubati, fissati nella memoria come foto sbiadite ma cariche di emozioni. Ricordo quando aveva tre anni, si era vestito da supereroe, tutto goffo e impacciato… e correva urlando, felice come un matto. Oppure, l’anno scorso, quando ha fatto quel lavoretto a scuola, un pesciolino tutto storto e con gli occhi fuori posto, ma per lui era il capolavoro più bello del mondo. E lo era, per me.

Non so, a volte leggo statistiche, tipo quelle ricerche che dicono che i bambini che festeggiano i compleanni in modo speciale sono più sicuri di sé… boh, non so quanto sia vero, eh. Ma io credo che un compleanno, soprattutto da piccoli, sia un modo per dire: “Tu conti. Tu sei importante. Tu sei amato”. È un piccolo rituale, un’occasione per rafforzare i legami. Un modo per dire: “Guarda quanto ti voglio bene, piccolo mio”. Un abbraccio d’amore, proprio come dicevo. Un abbraccio grande, grande. E che bisogno c’è di altre spiegazioni?