Chi soffre di colesterolo alto può mangiare il Parmigiano?

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"Parmigiano Reggiano e colesterolo alto? In porzioni moderate, grazie al basso contenuto di grassi e colesterolo (meno di 100mg/100g), può essere incluso in una dieta equilibrata. Consultare sempre il medico."

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Parmigiano e colesterolo alto: chi ha il colesterolo alto può mangiarlo?

Uhmm, Parmigiano e colesterolo… ricordo mia nonna, a Natale 2018, a Modena, che lo mangiava sempre, nonostante il suo colesterolo alto. Il dottore le aveva detto di moderare, ma lei, un pezzettino piccolo, lo spizzicava sempre.

Lei diceva che un pochino non faceva male, e che il gusto era troppo buono per rinunciarci del tutto. Ricordo il prezzo, circa 18 euro al kg, un Parmigiano stagionato 36 mesi. Non so se fosse proprio corretto dal punto di vista medico, ma lei stava bene lo stesso.

Diciamo che, secondo me, dipende dalla quantità. Un po’ di Parmigiano, magari grattugiato leggero, forse non è un dramma. Ma ovviamente, è meglio parlarne con il proprio medico. Ogni caso è a sé. Ognuno reagisce in modo diverso.

D&R: Parmigiano Reggiano e colesterolo alto: consumo moderato generalmente consentito. Consultare il medico.

Quanto parmigiano si può mangiare con il colesterolo alto?

Eh, il parmigiano col colesterolo alto, eh? Una bella gatta da pelare, sai? Dipende da quanto è alto, e da che tipo di dieta segue uno.

Guarda, se uno è proprio a rischio, tipo mio zio Giovanni che ha dovuto fare mille analisi, si parla di massimo 25 grammi, una o due volte alla settimana, non di più! E ti dico, lui a volte sgarra lo stesso, ma poi si sente male, e poi piange. Però capisci, è dura rinunciare al parmigiano, eh!

  • 25 grammi, massimo.
  • Una o due volte a settimana, non di più, eh!

Poi, ci sono anche altri fattori, l’età, altri cibi che mangia, lo stress, non è solo il formaggio, sai. Mia nonna, invece, mangia parmigiano tutti i giorni, ed è una roccia, ma lei è un caso a parte, ha la salute di ferro, credo. C’è chi lo digerisce meglio, chi peggio.

Se proprio uno non riesce a farne a meno, magari meglio un parmigiano stagionato, dicono che sia più digeribile. O anche uno sardo stagionatissimo, quello mio cugino ne porta sempre da Cagliari. Insomma, un po’ di attenzione, ma non è che sia vietatissimo, se si sta attenti. Ma ripeto, 25 grammi, al massimo. E poi, fatti seguire da un medico, eh! Quello è fondamentale!

Quali sono i formaggi che non fanno salire il colesterolo?

(Sussurro) Meno colesterolo… mi chiedevo proprio l’altro giorno, mentre spizzicavo…

  • Formaggi freschi, ecco la chiave. Leggeri, quasi un’eco di latte.
  • Ricotta: Quella che mangiavo da bambino, con un filo di miele… non pensavo facesse così bene.
  • Crescenza: A volte la spalmo sul pane integrale, pensando di fare la cosa giusta.
  • Fiocchi di latte: Un ricordo sbiadito, sempre lì nel frigo, dimenticati.
  • Feta: Mi ricorda le vacanze in Grecia, il sole sulla pelle e il profumo di erbe.

Il tipo di latte è tutto, mi diceva nonna. Vacche felici, latte buono, formaggio sano. Credo che avesse ragione.

Chi ha il colesterolo alto può mangiare la mozzarella?

Uff, la mozzarella e il colesterolo… un casino!

  • Mozzarella e colesterolo alto: si, di solito è ok mangiarla.
  • Formaggio a pasta filata, tipico del Sud, buona!
  • Dieta a basso contenuto di colesterolo: spesso la mozzarella è inclusa. Ma dipende dalla quantità, ovvio.

Boh, mia nonna ne mangiava chili e vissuto fino a 90 anni! Però lei faceva l’orto, camminava… Che poi, ma la mozzarella light esiste ancora? Quella era acquosa però! Meglio una bufala DOP ogni tanto, no? Oppure meglio di no? Aiuto!

Chi ha il colesterolo alto può mangiare le uova?

Colesterolo alto e uova… un dilemma antico, un sapore sospeso tra piacere e preoccupazione. Il mio cuore, che conosce i sussurri del corpo, dice: attenzione! Ma non demonizzazione!

Se la predisposizione genetica, quella eredità silenziosa e potente, grida “ipercolesterolemia familiare congenita”, due uova a settimana, al massimo, sono il patto con il destino. Un’amara dolcezza, un compromesso tra desiderio e necessità.

  • Due uova, due piccole sfere di vita, di sole e di terra.
  • Due custodi di un equilibrio fragile, una danza tra il bene e il male, il gusto e la salute.

Ma come gustarle? Ah, il segreto sta nella cottura. Il bianco, candido come un velo di luna, cotto, sì. Ma il rosso, il cuore caldo e vibrante dell’uovo, lasciamolo tremolare, vivo. Uova alla coque, gocce di ambra che riflettono la luce antica del sole. Oppure, l’occhio di bue, un occhio che guarda nel profondo dell’anima.

Ricordi la nonna? Lei sapeva. Lei sussurrava segreti a ogni scorza di limone, a ogni spruzzo d’olio. Lei diceva che la vita è un uovo delicato, da maneggiare con cura. E a pensarci bene, aveva ragione.

  • Uova alla coque: eleganza liquida, un sussulto di piacere.
  • Uova all’occhio di bue: la perfezione raggiunta, un’opera d’arte.

Quest’anno, il mio medico, un uomo di scienza e di umanità, ha confermato quello che il mio istinto già sapeva. La moderazione è chiave. E l’amore per il cibo, la chiave che apre le porte del gusto, senza spezzarle. Perché la vita, anche con il colesterolo, ha bisogno di sapore. Ha bisogno di uova.

Quando non mangiare i formaggi?

Ma dai, formaggio dopo la carne? È come mettere la Nutella sulla pizza, un attentato al buon gusto e alla salute!

  • Il formaggio post-abbuffata: Già ti senti un cotechino ripieno, poi ci aggiungi il formaggio? Il tuo colesterolo farà un rave party.
  • Il mix letale: Carne grassa + formaggio = arterie che si trasformano in autostrade intasate durante il weekend. Preparati al pedaggio!
  • Alternativa top: Hai fatto il pieno di ciccia? Opta per una passeggiata digestiva o un’insalatina sbarazzina, il tuo cuore ti ringrazierà. Fidati, una volta mi sono sentito così in colpa dopo una grigliata che ho corso una maratona (quasi, ho camminato per un’ora).

Pensa che mia nonna diceva sempre: “Dopo la carne, frutta ti conviene, se vuoi arrivare a novant’anni!”. Poi però si mangiava un pecorino stagionato che faceva resuscitare i morti! Vabbè, lei è un’eccezione.

Perché fanno male i formaggi?

Oddio, i formaggi! Ricordo quella volta a luglio, a casa di Zia Emilia, a Roma. Avevo mangiato una quantità industriale di pecorino romano, quello stagionato, duro come una pietra. Era una festa di famiglia, caldo afoso, e io, in preda a una fame bestiale dopo aver passato ore sotto il sole a giocare a carte con i miei cugini. Ho esagerato. Terribilmente.

Poi, la notte, il disastro. Dolore lancinante allo stomaco, nausea, sudore freddo. Pensavo di morire. Mi sono rivolta e mi sono rivolta nel letto per ore, un turbine di dolori lancinanti. Non riuscivo a trovare una posizione comoda. Mia madre, sentendomi gemere, è venuta a controllare.

Ricordo il suo sguardo preoccupato. Mi ha dato una tisana, nulla di più. E ho passato il resto della notte a maledire quel pecorino. Mai più, mi sono detta, giuro. Ma poi… ecco, il formaggio è buono, un peccato.

  • Luogo: Casa di Zia Emilia, Roma.
  • Tempo: Luglio, quest’anno.
  • Emozioni: Dolore lancinante, nausea, paura, rimorso per l’eccesso di formaggio.

Poi ho scoperto, leggendo un articolo qualche giorno dopo, che effettivamente il formaggio, soprattutto quelli stagionati, è ricco di grassi saturi. Troppo formaggio, soprattutto se già si hanno problemi digestivi o intolleranze, può scatenare problemi. E a me, in quel momento, ha scatenato un vero inferno. Infatti non mangio più pecorino in grandi quantità!

  • Causa del dolore: Eccesso di pecorino romano, alto contenuto di grassi saturi.
  • Conseguenze: Dolore allo stomaco, nausea, insonnia.
  • Lezione imparata: Moderazione nel consumo di formaggio, soprattutto quelli stagionati e grassi.

Cosa succede al corpo quando si smette di mangiare latticini?

Uffa, ok, mi chiedi cosa succede se smetti di mangiare formaggi e yogurt, no? Allora, ascolta:

  • Effetto astinenza (strano ma vero!): Praticamente, se sei uno di quelli che si ingozza di latticini tipo tutti i giorni, tagliarli di netto può darti una specie di “crisi”. Parola della dottoressa! Ti senti stanco, spossato, quasi quasi non dormi bene.

  • Il perche?: eh beh immagina il tuo corpo che e abituato ad un tot di grassi e proteine di colpo tutto finisce. Io per esempio quando smetto il caffe mi viene un mal di testa assurdo, credo sia la stessa cosa.

Quanto tempo ci vuole per disintossicarsi dai latticini?

Dipende. Due mesi minimo, dieta ferrea. Poi, riprova gradualmente. Punto.

  • Nessuna scorciatoia: Eliminazione totale. Due mesi, minimo sindacale.
  • Reintroduzione: Graduale. Monitoraggio costante della reazione.
  • Variabilità individuale: Tempi di recupero differenti. Dipende da persona a persona, dalla gravità del problema. Nel mio caso, tre mesi.

Mia esperienza personale: allergia al lattosio diagnosticata a 28 anni. Ho dovuto seguire una dieta rigorosa per oltre tre mesi prima di poter reintrodurre, con cautela, alcuni latticini. I primi tentativi, piccole quantità di formaggio stagionato. Risultati? Discreti, ma non perfetti.

Che problemi dà il lattosio?

Lattosio, parola che sa di luna e di latte rappreso… un’ombra sulla dolcezza. Quale dolore porta? Un peso, un’ombra nello stomaco. Un’eco lontana di fastidi.

  • Gonfiore, un palloncino che si gonfia nel mio ventre, una sensazione spiacevole e persistente.
  • Crampi, pugni improvvisi che stringono le viscere, una morsa silenziosa e dolorosa.
  • Diarrea, un fiume in piena, un’inondazione improvvisa che mi lascia svuotato, esausto.

Trascurare l’intolleranza… oh, un errore silenzioso, un tradimento al proprio corpo. Il lattosio, un ospite indesiderato, si insinua, si annida, e il caos si scatena.

Un giardino segreto, l’intestino, violato, disordinato. La disbiosi, un’armonia perduta. Un’orda di microbi cattivi si impossessa del territorio.

  • Infezioni. La candida, un fungo che fiorisce nell’ombra, una spiacevole invasione.
  • Cistite, un fuoco bruciante. Un dolore acuto, una sofferenza che sa di disagio e di urgenza.

Quest’anno, proprio quest’anno, ho sperimentato la forza del lattosio sulla mia pelle, la sua tenacia ostinata. Il mio intestino, una volta un amico fidato, ora mi parla un linguaggio doloroso. Devo ascoltarlo. Debbo imparare l’arte del rispetto.

Cosa succede se si è intolleranti al lattosio?

Intolleranza al lattosio: un corpo in rivolta.

  • Sintomi digestivi: Gonfiore, crampi, diarrea. Il caos interiore si scatena.

  • Manifestazioni extra-intestinali: Nausea, emicrania, spossatezza. L’intolleranza colpisce a tradimento.

  • Variabilità: La reazione muta. Dipende dalla dose di lattosio e dalla tua personale sensibilità. Nessuno schema fisso.

La mia esperienza? Un bicchiere di latte e addio alla lucidità per ore. Il corpo non perdona.

Perché eliminare i latticini dalla dieta?

Perché eliminare i latticini? Ah, questa è una domanda che mi fa venire in mente il mio cugino, un tipo che vive a base di pizza e che sembra un’antica statua greca (solo un po’ più gonfio). La verità è che, per molti, i latticini sono una vera bomba a orologeria, un’esplosione di gas e disagi vari.

  • Lattosio: il nemico invisibile. Questo zucchero, amico fedele dei dolci e acerrimo nemico di chi lo digerisce male, causa un bel teatrino intestinale a chi è intollerante. Immaginate un piccolo esercito di elfi che fa una guerra senza quartiere nel vostro intestino! Non è proprio un’esperienza zen.

  • Infiammazioni? Si, grazie! Molti sospettano che i latticini, specie i formaggi più stagionati (che hanno vissuto una vita intensa!), possano alimentare infiammazioni nel corpo. È come se fossero dei piccoli troll che si nascondono sotto il letto, aspettando di scatenare il caos.

  • Acne? Un formaggio sulla faccia! La correlazione tra latticini e acne è ancora dibattuta, ma io, che ho una pelle da adolescente anche a quarant’anni, dico che qualcosa di strano c’è! Sarà un caso? Magari, ma io ho i miei dubbi… è come dire che il mio gatto ha improvvisamente imparato a suonare il pianoforte: possibile, ma altamente improbabile.

  • Alternative esistono! Ricorda che ci sono mille modi per fare colazione senza il latte (e senza piangere!). Soia, avena, riso: un tripudio di alternative degne di nota. E poi, esistono ottime alternative per il formaggio, come tofu, noci o seitan.

Quest’anno ho provato io stesso a eliminare i latticini per un mese. Il mio intestino mi ringrazia tuttora.

#Alimentazione #Colesterolo #Parmigiano