Perché i solfiti fanno venire mal di testa?

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Alcuni attribuiscono erroneamente il mal di testa dopo il consumo di vino ai solfiti. In realtà, responsabili potrebbero essere lalcol, i flavonoidi o listamina, mentre i solfiti, usati come conservanti, sono raramente la causa.
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Il mal di testa dopo il vino: colpevoli i solfiti o altro?

Il piacere di un buon bicchiere di vino può a volte essere offuscato dall’arrivo di un fastidioso mal di testa. Spesso, il dito viene puntato contro i solfiti, conservanti aggiunti al vino per prevenire l’ossidazione e la proliferazione di batteri. Ma è davvero colpa loro? La risposta, nella maggior parte dei casi, è no. L’idea che i solfiti siano i principali responsabili del mal di testa da vino è un mito piuttosto diffuso, ma la scienza racconta una storia diversa.

I solfiti, o meglio l’anidride solforosa (SO2), sono presenti naturalmente in piccole quantità in tutti i vini, derivanti dal processo di fermentazione. Vengono poi aggiunti in dosi controllate per garantire la conservazione del prodotto. È vero che alcune persone possono manifestare reazioni avverse ai solfiti, come difficoltà respiratorie, orticaria o prurito, soprattutto chi soffre di asma. Tuttavia, queste reazioni sono rare e generalmente non includono il mal di testa. Paradossalmente, i vini bianchi, che generalmente contengono una maggiore quantità di solfiti rispetto ai rossi, sono meno frequentemente associati a cefalee post-consumo.

Allora, chi sono i veri colpevoli del mal di testa da vino? Diversi studi indicano altri composti presenti nel vino come potenziali responsabili:

  • L’alcol: L’etanolo, il principale componente alcolico del vino, ha un effetto disidratante sull’organismo, che può portare a vasodilatazione e, di conseguenza, al mal di testa. Maggiore è la gradazione alcolica del vino, maggiore è la probabilità di sperimentare questo effetto.

  • Le istamine: Presenti naturalmente nell’uva e prodotte anche durante la fermentazione, le istamine possono scatenare reazioni allergiche in individui sensibili, tra cui mal di testa, congestione nasale e prurito. I vini rossi, in particolare, tendono ad avere livelli più elevati di istamine.

  • I flavonoidi: Questi composti, responsabili del colore e del sapore del vino, possono influenzare il metabolismo delle istamine e contribuire all’insorgenza del mal di testa in alcune persone.

  • I tannini: Presenti soprattutto nei vini rossi, i tannini possono contribuire al mal di testa in soggetti sensibili, provocando vasocostrizione e successiva vasodilatazione.

In definitiva, attribuire il mal di testa esclusivamente ai solfiti è una semplificazione eccessiva. È più probabile che sia una combinazione di fattori, tra cui l’alcol, le istamine, i flavonoidi e i tannini, a scatenare la cefalea. Se si sospetta una sensibilità ai solfiti, è consigliabile consultare un medico allergologo per una diagnosi accurata. Per minimizzare il rischio di mal di testa da vino, è utile bere con moderazione, idratarsi adeguatamente e scegliere vini con una gradazione alcolica inferiore e un contenuto di istamine più basso.