Perché il miele è a rischio botulino?
Il miele, a causa della sua natura organica, può ospitare spore di Clostridium botulinum. A differenza del botulismo alimentare, causato dallingestione di tossine botuliniche prodotte negli alimenti, il botulismo infantile si verifica quando vengono ingerite le spore.
Il dolce pericolo: perché il miele, anche se prezioso, può rappresentare un rischio per i neonati
Il miele, nettare dorato simbolo di dolcezza e salute, custodisce un segreto potenzialmente pericoloso, soprattutto per i più piccoli: la presenza di spore di Clostridium botulinum. Mentre l’immagine del miele evoca scenari bucolici e benefici nutrizionali, è fondamentale comprendere la sottile minaccia che esso può rappresentare, una minaccia che non riguarda la contaminazione batterica in sé, ma la capacità delle sue spore di germinare e produrre tossine nell’organismo.
Diversamente da altre forme di botulismo alimentare, caratterizzate dall’ingestione di cibo già contaminato da tossine preformate del Clostridium botulinum, il pericolo del miele si concentra sul cosiddetto botulismo infantile. In questo caso, non è la tossina già presente nel miele a causare la malattia, bensì le spore resistenti e dormienti del batterio, presenti naturalmente nell’ambiente e che possono contaminare l’alveare durante la raccolta del nettare.
Queste spore, incredibilmente resistenti al calore, sopravvivono alle comuni pratiche di pastorizzazione e persino alla lunga conservazione. Rimangono inattive nel miele, ma una volta ingerite da un neonato, trovano nel suo apparato digerente, ancora immaturo e con una flora batterica non completamente sviluppata, le condizioni ideali per germinare. All’interno dell’intestino, le spore si trasformano in batteri attivi, producendo la potente neurotossina botulinica.
Questa tossina colpisce il sistema nervoso, causando una paralisi flaccida che può manifestarsi con sintomi come debolezza muscolare, difficoltà di suzione e deglutizione, stitichezza e pianto debole. Nel peggiore dei casi, il botulismo infantile può essere fatale se non trattato tempestivamente con l’antitossina botulinica.
È importante sottolineare che il miele non è intrinsecamente “malato”: non è un alimento contaminato in senso tradizionale. Il rischio è legato alla presenza di spore latenti, innocue per la maggior parte della popolazione adulta con un sistema immunitario maturo e un microbiota intestinale ben sviluppato. La capacità di combattere efficacemente queste spore e la loro conseguente trasformazione in batteri produttori di tossine, è ciò che differenzia i neonati, con il loro sistema immunitario e digestivo ancora in fase di sviluppo, dal resto della popolazione.
Pertanto, la raccomandazione unanime degli esperti è quella di evitare di somministrare miele ai bambini di età inferiore a un anno. Questo semplice accorgimento precauzionale è fondamentale per proteggere i piccoli da un rischio potenzialmente letale, permettendo loro di godere appieno dei benefici del miele, prezioso alimento, solo in un momento più opportuno della loro crescita.
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