Dove vive la maggior parte della popolazione in Abruzzo?

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LAbruzzo presenta una concentrazione maggiore di popolazione lungo la costa, con Pescara e Montesilvano le zone più densamente abitate. Seguono Chieti, Giulianova e Teramo, con densità inferiori.

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L’Abruzzo fra costa e montagna: una geografia diseguale della popolazione

L’Abruzzo, regione dalle mille sfaccettature, presenta una distribuzione della popolazione profondamente diseguale, un mosaico demografico che riflette la complessa interazione tra geografia fisica, sviluppo economico e storia. Se l’immagine romantica della regione evoca spesso borghi arroccati su colline e paesaggi montani incontaminati, la realtà è che la stragrande maggioranza degli abitanti abruzzesi sceglie di vivere lungo la costa adriatica.

Non si tratta di una semplice preferenza, ma di una dinamica ben radicata nella storia e nell’economia regionale. La fascia costiera, infatti, si è storicamente affermata come motore dello sviluppo abruzzese. Pescara, capoluogo di regione, e la vicina Montesilvano, rappresentano i poli di attrazione principali, concentrando una densità abitativa significativamente superiore alla media regionale. Questi due centri urbani, strettamente connessi, costituiscono un vero e proprio agglomerato urbano che assorbe una parte consistente della popolazione abruzzese, beneficiando di infrastrutture più sviluppate, di un mercato del lavoro più dinamico e di un accesso più agevole ai servizi.

Procedendo verso sud lungo la costa, si incontrano centri urbani come Chieti, Giulianova e Teramo, che pur registrando densità di popolazione inferiori rispetto a Pescara e Montesilvano, contribuiscono a definire una fascia costiera densamente popolata. Questi centri, seppur con caratteristiche proprie e storie distinte, condividono la presenza di attività economiche legate al turismo, all’agricoltura e, in misura crescente, ai servizi.

Al contrario, l’entroterra abruzzese, caratterizzato da paesaggi montani di grande bellezza e da borghi storici ricchi di fascino, presenta una densità abitativa nettamente inferiore. La difficoltà di accesso, la scarsità di opportunità lavorative e la progressiva spopolazione di queste aree, fenomeno purtroppo comune a molte regioni montane italiane, contribuiscono a questa forte disparità demografica. Si tratta di un trend che pone sfide importanti per la conservazione del patrimonio culturale e ambientale di queste zone, necessitando di politiche mirate a contrastare lo spopolamento e a promuovere uno sviluppo sostenibile dell’entroterra.

In definitiva, la geografia della popolazione abruzzese si presenta come un’immagine bipolare: una costa densamente popolata, fulcro di sviluppo economico e demografico, contrapposta a un entroterra montano, ricco di storia e bellezza ma alle prese con la sfida della spopolazione. Comprendere questa dinamica è fondamentale per pianificare un futuro sostenibile per l’intera regione, garantendo un equilibrio tra lo sviluppo delle aree costiere e la valorizzazione del prezioso patrimonio dell’entroterra abruzzese.