Che percentuale dello stipendio si prende quando si va in pensione?

1 visite

Mamma mia, che mazzata! Pensare che dopo una vita di lavoro, con 30 anni di contributi, ti ritrovi con la metà dello stipendio... mi fa venire i brividi. Il 60% con 40 anni è un po meglio, ma comunque... È una prospettiva davvero scoraggiante. Mi chiedo quanti riescano davvero a mettere da parte abbastanza per integrare la pensione, e cosa accadrà a chi non ha potuto lavorare per 40 anni. Insomma, un futuro incerto e un po angosciante.

Commenti 0 mi piace

La pensione… solo a pensarci mi vengono i brividi, sai? Metà dello stipendio dopo trent’anni di lavoro? Mamma mia, che botta! Sembra quasi una beffa, tutta quella fatica, tutte quelle mattine in cui ti alzi alle sei, anche quando piove a dirotto come quella volta a novembre, ricordi? Ricordo ancora il mio capo, uno sbruffone, che mi diceva sempre “il sacrificio oggi, la ricompensa domani”… Ma quale ricompensa? La metà dello stipendio? Davvero?

Con quaranta anni di contributi, dicono, arrivi al 60%. Un po’ meglio, certo, ma comunque… e poi, diventa davvero una sfida. Quanti riescono davvero a mettere da parte qualcosa? Io, per esempio, con le spese che ci sono, i figli che crescono… a volte mi sento proprio schiacciata. Mia zia Pina, che ha lavorato come infermiera per tutta la vita, si ritrova con una pensione da fame, deve fare lavoretti di maglia per arrivare a fine mese… a novant’anni! È giusto? È davvero giusto?

E poi, chi non ha potuto lavorare per quaranta anni? Chi ha avuto problemi di salute, chi ha dovuto crescere i figli da sola… cosa succede a loro? A chi non ha avuto la possibilità di mettere da parte niente? È un futuro incerto, angosciante… a volte mi prendono delle vere e proprie crisi di panico al pensiero, e mi metto a piangere. Non voglio finire così, a dover contare i centesimi. Magari sbaglio, magari sono solo paranoie da vecchia… ma non riesco a scrollarmele di dosso. E tu, come la vedi la cosa? Sei più ottimista di me? Spero di sì…