Quali sono le caratteristiche del marchio?

8 visite
NellUnione Europea, un marchio può essere costituito da vari elementi distintivi, tra cui parole, nomi, disegni, lettere, numeri, colori, forme di prodotti o imballaggi e persino suoni, purché differenzino i beni o servizi di unimpresa da quelli delle concorrenti.
Commenti 0 mi piace

L’identità sonora di un brand: oltre il logo, un’orchestra di sensazioni

Nell’affollato mercato contemporaneo, emergere tra la concorrenza richiede una strategia di branding sofisticata e multisensoriale. Mentre tradizionalmente l’attenzione si concentrava su elementi visivi come logo e colori, l’Unione Europea riconosce un ventaglio più ampio di caratteristiche distintive per definire un marchio, aprendo la strada a un’esplorazione più profonda dell’identità di un’impresa. Parole, disegni, forme, ma anche suoni: un’orchestra di sensazioni contribuisce a plasmare la percezione del brand e a radicarlo nella memoria del consumatore.

Oltre ai classici elementi visivi, la legislazione europea include infatti la possibilità di registrare come marchio anche elementi sonori, ampliando notevolmente le possibilità di differenziazione. Pensate al jingle di una pubblicità radiofonica, al suono caratteristico all’accensione di un’automobile o alla melodia che accompagna l’avvio di un sistema operativo: questi elementi acustici, se sufficientemente distintivi, possono diventare veri e propri asset strategici, contribuendo a costruire un’identità sonora riconoscibile e memorabile.

L’importanza del suono nel branding risiede nella sua capacità di evocare emozioni e associazioni in modo immediato e profondo. Un suono ben studiato può trasmettere valori come dinamismo, eleganza, affidabilità o innovazione, rafforzando il messaggio comunicato dagli altri elementi del brand. Inoltre, il suono aggira le barriere linguistiche e culturali, rendendolo un potente strumento di comunicazione internazionale.

Tuttavia, la registrazione di un marchio sonoro non è un processo banale. L’elemento sonoro deve essere “distintivo” rispetto ai prodotti o servizi offerti dalla concorrenza, proprio come un logo deve essere originale e non confondibile. Ciò significa che un semplice suono generico, come il rumore di un motore o il trillo di un telefono, non può essere registrato come marchio. È necessario un elemento di originalità, una melodia specifica, una combinazione di suoni che crei un’identità acustica unica e riconoscibile.

In definitiva, l’inclusione del suono tra gli elementi costitutivi del marchio rappresenta un’evoluzione significativa nel panorama del branding. Offre alle imprese l’opportunità di creare un’esperienza sensoriale più completa e coinvolgente per il consumatore, rafforzando il legame emotivo con il brand e differenziandosi in un mercato sempre più competitivo. L’orchestra del brand si arricchisce di nuove note, e la sinfonia dell’identità aziendale risuona con maggiore forza e chiarezza.