Quante sono le pensioni sopra i 5000 euro?
Pensioni d’oro: quando la diseguaglianza pesa sul sistema previdenziale
Il dibattito sulle “pensioni d’oro” è sempre acceso, e i numeri diffusi dall’INPS non fanno che alimentare la discussione. Se da un lato circa 4,8 milioni di pensionati percepiscono un assegno mensile inferiore a una certa soglia, dall’altro meno dell’8% dei pensionati, ovvero circa 400.000 persone, riceve più di 5.000 euro lordi al mese.
Ciò che colpisce, però, non è solo la sproporzione numerica, ma anche l’entità della spesa sostenuta dall’INPS per queste due categorie. I 34 miliardi di euro destinati agli assegni superiori a 5.000 euro superano di poco i 33,5 miliardi erogati per i 4,8 milioni di pensionati con redditi più bassi.
Questa disparità evidenzia una profonda disuguaglianza nel sistema previdenziale italiano, dove una minoranza beneficia di assegni molto elevati, mentre la maggioranza deve accontentarsi di importi decisamente inferiori.
Le ragioni di questo squilibrio sono molteplici e complesse. Da un lato, sono legate a un sistema contributivo del passato che non sempre ha rispecchiato l’effettiva capacità contributiva dei lavoratori. Dall’altro, risentono di una serie di privilegi e di normative che nel tempo hanno favorito alcune categorie professionali.
La situazione attuale solleva importanti interrogativi sulla sostenibilità del sistema previdenziale e sulla sua equità. Da un lato, la spesa per le pensioni d’oro rappresenta un onere significativo per le casse dello Stato, soprattutto in un contesto di crisi economica e di invecchiamento della popolazione. Dall’altro, alimenta un diffuso senso di ingiustizia sociale, alimentando il divario tra chi percepisce assegni elevati e chi, pur avendo lavorato una vita, si ritrova con una pensione minima.
Affrontare la questione delle pensioni d’oro richiede un intervento coraggioso e lungimirante da parte della politica. Un intervento che, nel rispetto dei diritti acquisiti, sappia riequilibrare il sistema previdenziale, garantendo equità e sostenibilità nel lungo periodo. Tra le possibili soluzioni, si potrebbero valutare interventi di ricalcolo degli assegni più elevati, l’introduzione di meccanismi di solidarietà intergenerazionale e una maggiore trasparenza sui dati relativi alle pensioni erogate. Solo così sarà possibile costruire un sistema previdenziale più giusto e sostenibile per tutti.
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