Come calcolare il prezzo del Gin Tonic?

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Per calcolare il prezzo di un Gin Tonic, occorrono i costi di produzione (ingredienti, ghiaccio, guarnizioni), i costi fissi (affitto, personale), il prezzo di vendita desiderato e il margine di profitto previsto. Un esempio: costo ingredienti Gin Tonic 3€, prezzo di vendita 10€.
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Il Gin Tonic: un calcolo accurato per un profitto garantito

Il Gin Tonic, cocktail iconico e sempre apprezzato, rappresenta un’ottima fonte di guadagno per bar e locali. Ma stabilire il prezzo giusto, bilanciando qualità, costo e profitto, richiede un’analisi attenta e precisa. Non si tratta solo di sommare i costi degli ingredienti e aggiungere un’aliquota a casaccio; un’adeguata determinazione del prezzo è fondamentale per la redditività del business.

La formula per calcolare il prezzo di un Gin Tonic, apparentemente semplice, si compone di diversi elementi cruciali, spesso sottovalutati. Possiamo suddividere l’analisi in tre fasi principali:

1. Costi di Produzione: Questa è la base del calcolo. Dobbiamo considerare ogni singolo elemento:

  • Costo del Gin: La qualità del gin influenza direttamente il prezzo finale. Un gin premium avrà un costo superiore rispetto a uno di fascia bassa, impattando significativamente sul prezzo del cocktail.
  • Costo della Tonica: Analogamente al gin, diverse marche di tonica presentano prezzi diversi, influenzati da fattori come la presenza di aromi naturali o ingredienti biologici.
  • Costo del Ghiaccio: Sembra un dettaglio irrilevante, ma su larga scala il costo del ghiaccio, della sua produzione e del suo mantenimento, può rappresentare una voce di spesa considerevole.
  • Costo delle Guarnizioni: Lime, cetriolo, bacche di ginepro… ogni guarnizione contribuisce al costo finale, soprattutto se si utilizzano prodotti di alta qualità e stagionali.

2. Costi Fissi: Questi costi sono indipendenti dal numero di Gin Tonic venduti, ma impattano direttamente sul prezzo finale. Consideriamo:

  • Affitto del Locale: Una locazione in centro città avrà un costo nettamente superiore rispetto a una in periferia.
  • Costi del Personale: Stipendi, contributi e formazione del personale di sala e bar rappresentano una fetta importante dei costi.
  • Utenze e Spese Gestionali: Luci, acqua, gas, manutenzione delle attrezzature, spese amministrative, contribuiscono a definire i costi fissi.
  • Marketing e Pubblicità: Investimenti in promozione e pubblicità sono essenziali per attrarre clienti.

3. Margine di Profitto e Prezzo di Vendita Desiderato: Una volta quantificati i costi di produzione e i costi fissi, si deve definire il margine di profitto desiderato. Questo margine deve coprire non solo i costi ma anche garantire una remunerazione adeguata all’attività. Il prezzo di vendita deve quindi essere calcolato sommando tutti i costi e aggiungendo il margine di profitto desiderato. Un semplice esempio:

Costi di produzione (Gin, Tonica, Ghiaccio, Guarnizione): € 3,50
Costi Fissi (proporzionali al numero di Gin Tonic venduti): € 1,50 (calcolato su base annua e poi rapportato al singolo cocktail)
Margine di Profitto desiderato: 50% del costo totale (€ 5,00)
Prezzo di Vendita: € 10,00 (€ 5,00 + €5,00)

È fondamentale ricordare che questo è un esempio semplificato. Un’analisi più completa richiede una dettagliata contabilità dei costi e una proiezione delle vendite per determinare con precisione il prezzo di vendita ottimale. Un’attenta pianificazione, un’analisi puntuale dei costi e una definizione chiara del margine di profitto sono la chiave per un business di successo nel settore della mixology. Il Gin Tonic, con la sua apparente semplicità, richiede infatti una gestione altrettanto complessa e raffinata.