Come fa il Prosecco a diventare frizzante?

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Il Prosecco frizzante naturale ottiene le sue bollicine attraverso una rifermentazione. Si aggiunge zucchero al vino base, innescando una seconda fermentazione in contenitori chiusi. Questo processo produce anidride carbonica che, intrappolata, conferisce al vino una pressione tra 1 e 2,5 atmosfere, creando il caratteristico perlage.

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Il Segreto delle Bollicine del Prosecco Frizzante: Un Viaggio nella Rifermentazione

Il Prosecco, con la sua vivacità e freschezza, è diventato un simbolo dell’aperitivo italiano nel mondo. Ma cosa si nasconde dietro le sue invitanti bollicine? Mentre il Prosecco Spumante raggiunge la sua effervescenza attraverso metodi più complessi, il Prosecco Frizzante naturale svela un segreto più semplice, ma non meno affascinante: la rifermentazione.

Dimenticate complicati processi industriali. Il Prosecco Frizzante, nella sua espressione più autentica, guadagna la sua effervescenza attraverso un metodo che potremmo definire “naturale”. Il punto di partenza è un vino base, ottenuto dalla vinificazione delle uve Glera, tipiche della regione del Prosecco. È a questo vino base che viene riservato un trattamento speciale, l’artefice della sua trasformazione in un vino frizzante.

L’ingrediente chiave di questa metamorfosi è lo zucchero. L’aggiunta di una quantità specifica di zucchero al vino base innesca un fenomeno biologico fondamentale: la seconda fermentazione. Questa volta, però, l’ambiente è differente. Invece delle tradizionali vasche aperte, la rifermentazione avviene in contenitori ermeticamente chiusi, solitamente autoclavi o bottiglie a seconda del metodo utilizzato (Martinotti/Charmat o rifermentazione in bottiglia).

Ed è proprio questa chiusura ermetica a fare la differenza. Durante la seconda fermentazione, i lieviti, nutrendosi dello zucchero aggiunto, producono alcol e, soprattutto, anidride carbonica (CO2). In un ambiente chiuso, la CO2 non può disperdersi nell’aria e si dissolve nel liquido, aumentando progressivamente la pressione all’interno del contenitore.

Questo processo, attentamente monitorato per garantire la qualità e la sicurezza, porta la pressione all’interno del contenitore a raggiungere un valore compreso tra 1 e 2,5 atmosfere. È questa pressione, generata dall’anidride carbonica disciolta, a conferire al Prosecco Frizzante il suo caratteristico perlage, quelle piccole, vivaci bollicine che danzano nel bicchiere e solleticano il palato.

Quindi, la prossima volta che sorseggerete un bicchiere di Prosecco Frizzante, ricordatevi del viaggio che ha compiuto per arrivare a quel momento. Un viaggio che inizia con la cura della vite, prosegue con la sapiente vinificazione e culmina con la magia della rifermentazione, un processo naturale che intrappola la freschezza e la gioia in ogni singola bollicina. Un piccolo, frizzante segreto che rende il Prosecco Frizzante un’esperienza unica e inimitabile.