Come lasciare le posate a fine pasto?

Che ansia, a volte, quando finisci di mangiare al ristorante e devi lasciare le posate! Sai, quella sensazione un po’ goffa, di non sapere bene cosa fare… E poi c’è quella sensazione di sollievo, immenso, quando finalmente il cameriere porta via il piatto, con le posate lì, tutte sistemate. Come se avessi superato un piccolo esame, no?

A me piace metterle a ore 6:30, diciamo così, sulle sei e mezza, per capirci. Sapete, quella posizione elegante, quasi…perfetta? Sul piatto, intendevo, ovvio! Non che mi metta lì a studiare millimetri e gradi, eh. Ma quel leggero inclinazione delle posate… è un gesto piccolo, davvero, ma mi dà un senso incredibile di pace e di ordine. Un po’ come quando finalmente rimetti in ordine la scrivania dopo una giornata di lavoro frenetica, sapete? Quel senso di chiusura, di completamento…

Ricordo una volta, ero a cena con i miei genitori, un ristorante tutto elegante, e mia madre, che è sempre impeccabile in queste cose, mi ha corretto perché avevo lasciato la forchetta… come si dice?… un po’ alla rinfusa. Mi sono sentita un po’ una scema, lo ammetto! Ma poi lei mi ha spiegato, con calma, il perché di quel gesto. Non è solo questione di galateo, mi ha detto. È un segno di rispetto, per chi ha preparato il cibo, per chi lavora al ristorante, per tutto l’impegno che c’è dietro. E da allora… beh, da allora cerco di essere più attenta. Forse, forse è anche un modo per esprimere un piccolo “grazie”, un “è stato tutto delizioso”. Non so… forse esagero, però a me piace così.

E poi, che ne so, leggevo da qualche parte (o forse me lo sono inventata io, chi lo sa più!) che, tipo, il 70% delle persone ignora questo piccolo dettaglio. Ma a me fa sentire bene, mi fa sentire un po’ più raffinata, più… a posto con me stessa, se questo ha senso. Chissà perché! Magari è solo un’abitudine stupida, ma insomma, questo piccolo gesto, per me, vale molto di più di quello che sembra. Un po’ come un piccolo rituale segreto, che mi fa sentire bene.