Come mangiare il risotto secondo il galateo?
Il risotto, pur essendo cremoso, è classificato come pasta asciutta dal galateo. Di conseguenza, la forchetta è la posata designata per gustarlo, seguendo le convenzioni tradizionali che regolano luso delle posate a tavola.
Il risotto: un’apparente contraddizione a tavola
Il risotto, cremoso e avvolgente, rappresenta un piccolo enigma per il galateo. La sua consistenza morbida e quasi fluida potrebbe suggerire l’utilizzo del cucchiaio, evocando immagini di zuppe e minestre. Eppure, secondo le regole del bon ton, il risotto si gusta esclusivamente con la forchetta. Una norma che, a prima vista, può sembrare contraddittoria, ma che trova solide radici nella tradizione culinaria italiana.
Il galateo, infatti, classifica il risotto come “pasta asciutta”, al pari di spaghetti, penne o fusilli. Questa categorizzazione, che prescinde dalla consistenza cremosa, si basa sulla natura stessa del piatto: un cereale cotto in brodo, che idealmente, al termine della cottura, deve presentarsi “all’onda”, ovvero morbido ma non liquido. Pertanto, la forchetta diventa la posata d’elezione, utilizzata con un movimento rotatorio che raccoglie i chicchi senza bisogno di alcun ausilio.
L’utilizzo del cucchiaio, seppur tentatore, è considerato un errore di galateo. Immaginiamo la scena: un commensale che porta il cucchiaio alla bocca con un gesto che richiama inevitabilmente il consumo di una zuppa. Un’immagine poco elegante, che stride con la raffinatezza che dovrebbe accompagnare la degustazione di un buon risotto.
Ma come gestire la cremosità, elemento distintivo di questo piatto? La risposta risiede nella maestria del cuoco, che deve raggiungere il perfetto equilibrio tra morbidezza e consistenza. Un risotto all’onda, ben mantecato, si avvolge attorno ai rebbi della forchetta senza scivolare via, consentendo un assaggio impeccabile.
Certo, in contesti informali e familiari, la rigidità delle regole può essere stemperata. Ma in occasioni più formali, conoscere e rispettare il galateo del risotto è un segno di rispetto verso la tradizione e verso i commensali. E poi, ammettiamolo, gustare un risotto con la sola forchetta, con quel gesto rotatorio che raccoglie i chicchi impregnati di sapore, ha un suo fascino indiscutibile, un rituale che esalta l’esperienza sensoriale e rende giustizia a questo piatto simbolo della cucina italiana. Un piccolo gesto, che racchiude in sé l’eleganza e la raffinatezza del saper vivere a tavola.
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