Come si chiama l'uva di Pantelleria?

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Zibibbo. È un vitigno aromatico a bacca bianca, coltivato principalmente a Pantelleria, dove viene utilizzato per produrre vini dolci passiti e moscati, ma anche vini bianchi secchi. La coltivazione dello Zibibbo a Pantelleria è stata riconosciuta dallUNESCO come patrimonio immateriale dellumanità.
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Loro di Pantelleria: lo Zibibbo, unuva, una storia, unisola.

Pantelleria, perla nera del Mediterraneo, terra vulcanica baciata dal sole e sferzata dal vento, custodisce un tesoro prezioso: lo Zibibbo. Questo vitigno aromatico a bacca bianca, il cui nome risuona antico e misterioso, è lanima stessa dellisola, intrecciato indissolubilmente alla sua storia, alla sua cultura e alla sua economia. Non si parla semplicemente di unuva, ma di un patrimonio vivente, riconosciuto dallUNESCO come patrimonio immateriale dellumanità. La vite ad alberello pantesco, la particolare tecnica di coltivazione praticata da secoli, rappresenta un esempio straordinario di adattamento delluomo allambiente, un dialogo silenzioso tra la natura selvaggia e la sapienza contadina.

Immaginate un paesaggio lunare, fatto di terra scura e rocce vulcaniche, dove piccoli cespugli di vite, protetti da conche scavate nel terreno, resistono tenacemente al vento impetuoso. Ogni pianta è unopera darte scolpita dal tempo e dalla fatica delluomo, un simbolo di resilienza e di amore per la propria terra. La coltivazione dello Zibibbo a Pantelleria non è un semplice lavoro agricolo, ma un rito antico tramandato di generazione in generazione, un sapere che si tramuta in gesti sapienti e precisi, dalla potatura alla vendemmia.

Luva Zibibbo, con i suoi acini dorati e profumati, è la materia prima di una vasta gamma di prodotti, ognuno con una propria personalità e un proprio fascino. Il Passito di Pantelleria, il re indiscusso, è un nettare ambrato, denso e dolce, unesplosione di aromi di frutta secca, miele e agrumi canditi, perfetto per accompagnare formaggi stagionati e dolci a base di mandorle. Ma lo Zibibbo non si limita a regalare vini dolci e liquorosi. Negli ultimi anni, si sta riscoprendo la sua versatilità nella produzione di vini bianchi secchi, freschi e aromatici, capaci di esprimere la mineralità e la sapidità del terroir vulcanico. Dalluva Zibibbo si ricava anche il Moscato di Pantelleria, un vino dolce e aromatico, ideale come aperitivo o per accompagnare dessert a base di frutta.

La denominazione Zibibbo deriva probabilmente dallarabo zabīb, che significa uva passa, a testimonianza delle antiche origini di questa varietà, introdotta sullisola probabilmente dai Fenici. Oltre al nome, anche le tecniche di coltivazione e di appassimento delluva rivelano influenze arabe, un segno tangibile della stratificazione culturale che caratterizza la storia di Pantelleria.

La pratica della vite ad alberello pantesco, riconosciuta dallUNESCO, non è solo un metodo di coltivazione, ma una vera e propria filosofia di vita, basata sul rispetto della natura e sulla valorizzazione delle risorse locali. Questo sistema, che prevede la coltivazione delle viti in piccole conche scavate nel terreno per proteggerle dal vento e conservare lumidità, è un esempio di agricoltura sostenibile e a basso impatto ambientale, un modello da seguire in unepoca in cui la salvaguardia del pianeta è diventata una priorità assoluta.

Visitare Pantelleria significa immergersi in un paesaggio unico al mondo, un mosaico di colori e profumi dove la vite ad alberello, con la sua eleganza e la sua forza, diventa il simbolo di unisola magica e di unuva che racchiude in sé il sapore del sole, del vento e del mare. Lo Zibibbo, più che unuva, è unesperienza sensoriale, un viaggio alla scoperta di una terra antica e di una tradizione millenaria che continua a vivere grazie alla passione e alla dedizione dei suoi abitanti.

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