Come si chiamano le fragole in milanese?

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A Milano le fragole sono dette magiuster, termine dialettale che evoca la loro maturazione estiva. Curiosamente, a differenza di altri frutti, la fragola espone i semi allesterno, anziché racchiuderli nella polpa.

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Magiuster: il dolce sapore dell’estate milanese

A Milano, quando l’aria si fa calda e le giornate si allungano, arriva il momento dei magiuster, le fragole nel dialetto meneghino. Un termine che racchiude in sé il sapore dell’estate, la dolcezza succosa del frutto e forse anche un pizzico di nostalgia per le merende spensierate dell’infanzia. “Magiuster” evoca la maturazione estiva, quasi a suggerire che queste fragole siano un dono del sole, un piccolo miracolo di giugno. La parola, dalla sonorità rotonda e piacevole, sembra quasi imitare la forma del frutto, invitando a morderne la polpa rossa e profumata.

Ma al di là della sua denominazione dialettale, la fragola, o Fragaria vesca, nasconde una particolarità botanica spesso ignorata. A differenza della maggior parte dei frutti, che proteggono i propri semi al loro interno, la fragola li espone all’esterno, sulla superficie della sua polpa rossa. Quei piccoli puntini gialli, spesso scambiati per semi, sono in realtà acheni, ovvero i veri frutti della pianta, ognuno dei quali contiene un minuscolo seme. La parte rossa e carnosa che noi consumiamo con gusto è invece un falso frutto, un ricettacolo fiorale ingrossato che ha la funzione di attirare gli animali con il suo colore vivace e il suo profumo invitante, favorendo così la dispersione dei veri frutti, gli acheni.

Questo dettaglio, apparentemente insignificante, rende la fragola ancora più affascinante. Un piccolo capolavoro di ingegneria naturale, che unisce bellezza, sapore e un’insolita strategia riproduttiva. Così, la prossima volta che gusterete un magiuster, ricordatevi di questa sua peculiarità, e apprezzatene ancora di più la complessità che si cela dietro la sua apparente semplicità. Un piccolo frutto rosso, simbolo dell’estate milanese, che ci regala un assaggio di dolcezza e una lezione di botanica in un solo boccone.