Come si congelano i tartufi neri?

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I tartufi neri si congelano interi, avvolti in carta stagnola, oppure affettati, leggermente scottati con olio, aglio e sale. La preparazione conserva la qualità fino a 2 anni.
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Il Tartufo Nero: Un’Arte anche nel Congelamento

Il tartufo nero pregiato, Tuber melanosporum, è un tesoro della gastronomia, un ingrediente capace di elevare anche il piatto più semplice a un’esperienza sensoriale indimenticabile. Ma la sua preziosa stagionalità, limitata ai mesi invernali, impone una riflessione sulla conservazione. Come preservare al meglio l’aroma intenso e il sapore unico di questo fungo ipogeo, evitando la dispersione di un bene così prezioso? La soluzione, spesso sottovalutata, è il congelamento. E contrariamente a quanto si potrebbe pensare, congelare i tartufi neri non significa necessariamente comprometterne la qualità. Anzi, con la giusta tecnica, è possibile conservare intatte le sue caratteristiche organolettiche per un periodo anche di due anni.

Esistono due metodi principali per congelare i tartufi neri, entrambi capaci di garantire un risultato eccellente, a seconda delle necessità e delle preferenze culinarie:

Metodo 1: Congelamento Integro

Questo metodo è ideale per mantenere intatta la forma del tartufo, preservando la sua bellezza anche dopo lo scongelamento. I tartufi neri, accuratamente puliti da terra e detriti, devono essere avvolti singolarmente in carta stagnola, formando una sorta di involucro ermetico. Questo passaggio è fondamentale per prevenire la disidratazione e il deterioramento causati dalle basse temperature. Una volta sigillati, i tartufi possono essere riposti in appositi sacchetti per congelatore, sempre ben sigillati, ed infine nel congelatore a -18°C. Questo metodo è particolarmente adatto per tartufi di dimensioni importanti, destinati ad essere grattugiati o affettati al momento dell’utilizzo. L’aroma, seppur leggermente attenuato rispetto al prodotto fresco, rimarrà sorprendentemente intenso.

Metodo 2: Congelamento a Pezzi, con una leggera Soffriggitura

Per chi desidera un risultato più ricco di sapore e una maggiore praticità d’uso, la seconda opzione prevede una leggera scottatura del tartufo. Dopo la pulizia accurata, i tartufi vengono affettati finemente. In una padella antiaderente, si scalda un filo di olio extravergine di oliva, si aggiunge uno spicchio d’aglio (intero o schiacciato, a seconda delle preferenze) e si lasciano rosolare leggermente le fette di tartufo. Un pizzico di sale marino grosso esalterà ulteriormente il sapore. Il processo di cottura deve essere rapido, evitando di far cuocere eccessivamente il tartufo, che perderebbe la sua preziosa fragranza. Le fette di tartufo così preparate vengono poi disposte su un foglio di carta da forno, lasciate raffreddare completamente, e successivamente congelate in contenitori ermetici. Questo metodo, pur modificando leggermente la consistenza del tartufo, ne intensifica il sapore, rendendolo perfetto per condimenti veloci e salse.

In entrambi i casi, è importante ricordare che lo scongelamento deve avvenire in frigorifero, a temperatura controllata, per evitare sbalzi termici che potrebbero compromettere la qualità del prodotto.

Il congelamento, quindi, non rappresenta un nemico per il tartufo nero pregiato, ma una valida soluzione per godere delle sue straordinarie qualità anche fuori stagione. Con le giuste accortezze, questo prezioso ingrediente potrà arricchire le nostre ricette anche nei mesi più caldi, regalandoci ancora un tocco di magia autunnale.