Come si determina la gradazione alcolica del vino?

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La percentuale di alcol nel vino è variabile, oscillando tra un minimo del 4% in alcuni spumanti e un massimo che supera il 20% nei vini liquorosi, dipendendo da fattori quali il tipo di uva e la tecnica di vinificazione.

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L’Alchimia del Grado Alcolico: Un Viaggio nel Cuore del Vino

La sottile e complessa danza tra zuccheri, lieviti e tempo, che culmina nella creazione di un vino, si riflette in un dato numerico spesso trascurato, ma fondamentale: il grado alcolico. Questo valore, espresso in percentuale volumica (% vol.), rappresenta la quantità di alcol etilico presente nel prodotto finito e costituisce un elemento distintivo, influenzando profondamente il profilo organolettico del vino. Ma come si giunge a determinare con precisione questa cifra, che oscilla tra i delicati 4% di alcuni spumanti e gli oltre 20% dei robusti vini liquorosi?

La risposta risiede in un processo complesso, che inizia molto prima della vendemmia. La varietà di uva, con la sua innata ricchezza zuccherina, gioca un ruolo cruciale. Uve a bacca bianca, generalmente, producono vini con gradazioni alcoliche inferiori rispetto a quelle a bacca rossa, a parità di altre condizioni. La maturazione dell’uva stessa è altrettanto importante: un’uva perfettamente matura, con un elevato livello di zuccheri (misurato in gradi Brix), garantirà una maggiore produzione di alcol durante la fermentazione.

Entriamo ora nel cuore del processo: la fermentazione alcolica. I lieviti, microrganismi indispensabili, trasformano gli zuccheri presenti nel mosto in alcol etilico e anidride carbonica. È in questa fase che si determina la maggiore parte del grado alcolico finale. La durata della fermentazione, la temperatura controllata e la presenza di nutrienti per i lieviti influenzano l’efficacia di questa trasformazione. Una fermentazione più lunga e completa, ad esempio, porterà ad un vino con una gradazione alcolica maggiore, a patto che siano presenti sufficienti zuccheri.

Una volta terminata la fermentazione, si procede alla misurazione del grado alcolico. Il metodo più comune, e quello utilizzato in ambito professionale, è la distillazione. Un campione di vino viene distillato, separando l’alcol etilico dalle altre componenti. La misurazione del volume di alcol recuperato, in relazione al volume iniziale del campione, determina la percentuale alcolica. Esistono anche metodi più rapidi, come quelli basati sulla misurazione della densità del vino prima e dopo la fermentazione, o strumenti elettronici che sfruttano la rifrazione della luce. Tuttavia, la distillazione rimane il metodo di riferimento per la sua accuratezza.

In sintesi, determinare la gradazione alcolica di un vino non è un semplice calcolo, ma il risultato di una serie di fattori interconnessi, che vanno dalla scelta del vitigno e dalle condizioni climatiche, alle tecniche di vinificazione e alla maestria dell’enologo. È un processo affascinante, un’alchimia che trasforma la semplice uva in un nettare complesso e ricco di sfumature, la cui gradazione alcolica è solo una delle innumerevoli chiavi per comprenderne la personalità.