Perché ha chiuso il Bistrot di Cannavacciuolo?

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Il Bistrot di Cannavacciuolo, dopo nove anni, ha chiuso per scadenza contrattuale. Pur pagando regolarmente laffitto, la società non ha rinnovato, non riaprendo dopo Capodanno 2024.
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Il sipario cala sul Bistrot di Cannavacciuolo a Torino: una chiusura strategica?

Torino saluta il Bistrot di Antonino Cannavacciuolo. Dopo nove anni di attività, le luci del locale in Via Umberto I si sono spente definitivamente con l’arrivo del nuovo anno. La ragione ufficiale, come emerso, è la scadenza del contratto di locazione, che la società dello chef stellato ha scelto di non rinnovare. Un fulmine a ciel sereno per i torinesi affezionati alla proposta gastronomica del celebre chef, che nonostante pagasse regolarmente l’affitto, ha preferito non proseguire l’avventura sotto la Mole.

La chiusura, apparentemente improvvisa, solleva inevitabilmente degli interrogativi. Perché abbandonare una location di prestigio, in una città che aveva accolto con entusiasmo la proposta culinaria di Cannavacciuolo? Se la regolarità dei pagamenti esclude problemi economici legati alla gestione del Bistrot, è plausibile ipotizzare che la scelta sia dettata da motivazioni strategiche di più ampio respiro.

Forse lo chef, impegnato su più fronti, dal piccolo schermo alla gestione di altri ristoranti di alta fascia, ha deciso di concentrare le proprie energie su progetti ritenuti più redditizi o in linea con la sua visione a lungo termine. Potrebbe trattarsi di un riposizionamento del brand, con l’obiettivo di esplorare nuove formule ristorative o puntare su mercati differenti. Non è da escludere, inoltre, la possibilità che Cannavacciuolo stia già valutando nuove location a Torino, magari più ampie o meglio posizionate per i suoi obiettivi futuri.

Certo è che la chiusura del Bistrot lascia un vuoto nel panorama gastronomico torinese. Un vuoto che, con ogni probabilità, lo chef stellato saprà colmare con nuove iniziative, confermando la sua presenza dinamica e innovativa nel mondo della ristorazione italiana. Resta l’attesa di scoprire quali saranno le prossime mosse di Antonino Cannavacciuolo, e se Torino continuerà ad essere teatro delle sue creazioni culinarie. Nel frattempo, la chiusura del Bistrot, più che un addio, potrebbe rivelarsi un arrivederci.