Perché la spremuta costa tanto?
La spremuta d’arancia: un lusso che non ci possiamo più permettere?
Il profumo agrumato della spremuta d’arancia a colazione, un rito per molti, sta diventando un lusso sempre meno accessibile. Il prezzo del succo d’arancia è infatti schizzato alle stelle, triplicandosi rispetto alla media degli ultimi 50 anni. Ma cosa si cela dietro questo rincaro vertiginoso? Non si tratta di una semplice fluttuazione di mercato, bensì di una combinazione di fattori climatici avversi e della diffusione capillare di una malattia che sta decimando gli agrumeti: il greening degli agrumi, o Huanglongbing (HLB).
Il cambiamento climatico, con le sue ondate di calore anomalo, le gelate improvvise e la scarsità d’acqua, ha inferto un duro colpo alla produzione di arance. Le temperature estreme stressano le piante, compromettendone la fioritura e la fruttificazione, con conseguente riduzione della quantità e della qualità del raccolto. La siccità, sempre più frequente e prolungata, rende inoltre necessaria un’irrigazione più intensiva, aumentando i costi di produzione.
A questo si aggiunge la minaccia del greening, una malattia batterica trasmessa da un piccolo insetto, la psilla asiatica degli agrumi. Una volta infettata, la pianta produce frutti piccoli, deformi e dal sapore amaro, inadatti alla produzione di succo. La malattia, per la quale non esiste ancora una cura definitiva, si sta diffondendo rapidamente in diverse regioni del mondo, decimando interi agrumeti e costringendo gli agricoltori a estirpare le piante malate. Questo comporta non solo una perdita immediata del raccolto, ma anche un investimento significativo per il reimpianto e la messa a dimora di nuovi alberi, con tempi di recupero lunghi e incerti.
La combinazione di questi fattori ha creato una tempesta perfetta, riducendo drasticamente l’offerta di arance e spingendo i prezzi verso l’alto. La situazione è ulteriormente aggravata dall’aumento dei costi di trasporto e dell’energia, che incidono sull’intera filiera produttiva, dalla raccolta alla distribuzione.
Cosa possiamo aspettarci per il futuro? Difficile dirlo con certezza. La ricerca scientifica sta lavorando alacremente per trovare soluzioni efficaci contro il greening, ma al momento i risultati sono ancora parziali. Nel frattempo, gli agricoltori stanno sperimentando nuove tecniche di coltivazione e varietà di arance più resistenti alle malattie e al cambiamento climatico.
Una cosa è certa: il bicchiere di spremuta d’arancia, simbolo di una colazione sana e genuina, rischia di diventare un ricordo del passato, a meno che non si intervenga con strategie a lungo termine per affrontare le sfide che minacciano la produzione agrumicola globale. Questo implica investimenti nella ricerca, nell’innovazione e nella sostenibilità, per garantire la sopravvivenza di un settore cruciale per l’economia e l’alimentazione di milioni di persone.
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