Quale sale si usa per la pasta?

2 visite

Per salare lacqua della pasta si usa comunemente il sale grosso. Se disponibile solo sale fino, è importante ridurne la quantità. A parità di volume, il sale fino ha una concentrazione di sodio più alta rispetto al sale grosso, quindi ne basta meno per ottenere la salatura desiderata.

Commenti 0 mi piace

Il sale grosso, re della pasta: sfatiamo il mito del sale fino

La cucina italiana, tempio del gusto e della tradizione, ha le sue regole non scritte, tramandate di generazione in generazione. Una di queste riguarda la pasta: il sale, ingrediente fondamentale, deve essere rigorosamente grosso. Ma perché? E se avessimo solo sale fino a disposizione?

Il sale grosso, con i suoi cristalli irregolari e di dimensioni maggiori, è il compagno ideale della pasta per diverse ragioni. Innanzitutto, la sua lenta dissoluzione in acqua permette una salatura graduale e uniforme, che penetra meglio negli strati superficiali della pasta durante la cottura. Questo contribuisce a donare un sapore più equilibrato, evitando la sensazione di sapidità eccessiva concentrata solo in superficie.

Inoltre, il sale grosso, a differenza di quello fino, non si scioglie immediatamente a contatto con l’acqua fredda. Questa caratteristica permette di dosarlo con maggiore precisione, evitando di eccedere nella salatura, un errore comune che può compromettere irrimediabilmente il sapore del piatto. Visualizzare i cristalli di sale grosso nell’acqua, infatti, ci aiuta a stimare la quantità necessaria, un piccolo trucco che le nonne ci hanno insegnato e che si rivela prezioso.

Ma cosa succede se in dispensa abbiamo solo sale fino? È possibile utilizzarlo, ma con la dovuta accortezza. A parità di volume, il sale fino contiene una quantità di sodio maggiore rispetto al sale grosso. Questo perché i suoi cristalli, più piccoli e compatti, occupano meno spazio, risultando in una maggiore densità di sodio. Di conseguenza, se si usa il sale fino, è fondamentale ridurne la quantità rispetto a quella che si userebbe con il sale grosso. Una buona regola generale è dimezzare la dose, aggiustando poi secondo il proprio gusto personale.

L’utilizzo del sale fino per la pasta non è un sacrilegio, ma richiede attenzione e precisione. Il rischio, infatti, è di ottenere una pasta eccessivamente salata, con un sapore sgradevole e squilibrato. Pertanto, se possibile, è sempre preferibile optare per il sale grosso, garanzia di una cottura a regola d’arte e di un sapore autentico. Il sale grosso, con la sua ruvidità e la sua lenta dissoluzione, rappresenta un piccolo rituale, un gesto che ci connette alla tradizione culinaria italiana e ci permette di gustare appieno il sapore della pasta, simbolo di convivialità e di piacere a tavola.