Quando rompere la cagliata?

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La rottura della cagliata consiste nel rompere la massa gelatinosa per favorire lo spurgo del siero. Questo può essere poi utilizzato per produrre ricotta.

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Il momento giusto per rompere la cagliata: un’arte tra scienza e tradizione

La rottura della cagliata rappresenta un momento cruciale nella produzione casearia, un’operazione che, sebbene apparentemente semplice, cela in realtà una profonda conoscenza tramandata da generazioni di casari. Da questo passaggio, infatti, dipende in gran parte la consistenza e la resa finale del formaggio. Non si tratta solo di rompere una massa gelatinosa, ma di farlo nel momento preciso, con la tecnica adeguata, per ottenere il risultato desiderato.

Il quesito “quando rompere la cagliata?” non ha una risposta univoca, ma dipende da una serie di fattori interconnessi. Il tipo di formaggio che si vuole ottenere è ovviamente il primo elemento da considerare. Una cagliata destinata a un formaggio a pasta molle richiederà una rottura più grossolana e un tempo di spurgo del siero più breve rispetto a un formaggio a pasta dura, che necessita invece di una rottura più fine e prolungata.

Oltre al tipo di formaggio, l’acidità della cagliata gioca un ruolo fondamentale. Un pH più basso indica una maggiore acidificazione, che a sua volta influenza la consistenza della cagliata e la sua predisposizione allo spurgo del siero. Per valutare l’acidità, i casari esperti utilizzano metodi empirici, come la “prova del dito” o la “prova della spatola”, affinati dall’esperienza e dalla sensibilità tattile. Oggi, strumenti più moderni, come il pHmetro, permettono una misurazione precisa e oggettiva, garantendo maggiore controllo sul processo.

La temperatura della cagliata è un altro parametro da tenere in considerazione. Una temperatura più elevata favorisce lo spurgo del siero, mentre una temperatura più bassa lo rallenta. Il casaro deve quindi saper bilanciare questi fattori per ottenere la consistenza desiderata.

Infine, non dimentichiamo l’aspetto tradizionale. In molte produzioni casearie artigianali, il momento della rottura della cagliata è dettato da saperi antichi, tramandati di generazione in generazione. L’osservazione, l’esperienza e la sensibilità del casaro diventano strumenti preziosi per determinare il momento perfetto, un’arte che si affina con il tempo e la pratica.

La rottura della cagliata, dunque, non è un semplice gesto meccanico, ma un’operazione complessa che richiede attenzione, competenza e rispetto della tradizione. Da questo passaggio dipende la qualità del formaggio e la possibilità di recuperare il siero, un prezioso sottoprodotto che, a sua volta, può essere utilizzato per la produzione di ricotta, chiudendo così il cerchio in un’ottica di economia circolare e valorizzazione delle risorse.