Chi stabilisce l'importo del canone concordato?

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Il canone di un affitto concordato è definito a livello locale, attraverso accordi territoriali stipulati tra organizzazioni di proprietari e inquilini, che stabiliscono i limiti minimi e massimi per i canoni di locazione.

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Canone concordato: chi lo stabilisce?

Il canone concordato, una tipologia di affitto prevista dalla legge italiana, si differenzia dalle altre tipologie di locazione per il fatto di essere stabilito a livello locale, attraverso accordi territoriali stipulati tra le organizzazioni dei proprietari e degli inquilini.

Questi accordi definiscono i limiti minimi e massimi entro cui possono variare i canoni di locazione nell’area territoriale specifica interessata. Il canone concordato viene quindi determinato sulla base di parametri condivisi che tengono conto delle caratteristiche del mercato immobiliare locale, nonché dei costi di gestione e manutenzione degli immobili.

Gli accordi territoriali sono stipulati a livello provinciale o comunale e vengono sottoscritti dalle associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei proprietari e degli inquilini. Le intese, una volta firmate, vengono inviate all’Agenzia delle Entrate e pubblicate sul bollettino ufficiale della regione interessata.

Il canone concordato offre diversi vantaggi sia ai proprietari che agli inquilini. Ai proprietari garantisce una maggiore stabilità dei canoni di locazione, riducendo il rischio di insolvenze e morosità. Per gli inquilini, invece, rappresenta una forma di tutela contro aumenti eccessivi degli affitti, garantendo loro la possibilità di accedere a un alloggio a un prezzo equo.

Inoltre, il canone concordato può beneficiare di alcune agevolazioni fiscali per i proprietari, come la riduzione dell’imposta di registro e dell’imposta di bollo sul contratto di locazione.

È importante notare che il canone concordato si applica solo agli immobili residenziali e non a quelli ad uso commerciale o turistico. Inoltre, per poter usufruire dei benefici fiscali e delle tutele previste dalla legge, è necessario che il contratto di locazione venga registrato all’Agenzia delle Entrate entro 30 giorni dalla firma.

In conclusione, il canone concordato è un tipo di affitto vantaggioso per proprietari e inquilini, poiché offre stabilità e tutela, ed è stabilito a livello locale attraverso accordi concertati tra le rappresentanze di entrambi i soggetti.