Come comprare casa senza contratto di lavoro?

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Comprare casa senza contratto fisso sembra un miraggio, ma non è impossibile! Il Fondo di garanzia prima casa è una vera boccata dossigeno, una mano tesa dallo Stato. Sapere che copre fino all80% del mutuo mi dà speranza, apre possibilità concrete anche per chi, come tanti giovani oggi, ha un lavoro precario. È unopportunità da cogliere al volo!

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Comprare casa senza un contratto fisso… un sogno, eh? Sembrava anche a me, irraggiungibile. Tipo scalare l’Everest in ciabatte. Ma poi… ho scoperto questa cosa, il Fondo di garanzia prima casa. Una roba che, diciamocelo, ti cambia la prospettiva. Dà proprio una spinta. Pensate: lo Stato che ti aiuta, che ti dà una mano a realizzare questo sogno enorme. Copre fino all’80% del mutuo! Ottanta percento! Non ci credevo nemmeno io all’inizio. Mi sembrava una di quelle cose troppo belle per essere vere. E invece…

Ricordo la faccia di mia zia, che ha sempre lavorato a progetto, quando gliel’ho detto. Quasi si metteva a piangere. Anni a risparmiare, a fare sacrifici, e poi la banca che ti chiude la porta in faccia perché non hai le “garanzie” giuste. Quante volte l’ho sentita lamentarsi… “Ma come faccio io a comprarmi una casa?”. Ecco, con questo Fondo, forse, anche lei potrebbe farcela. Chi lo sa? Magari un giorno la vedrò con le chiavi in mano, emozionata come una bambina. Sarebbe bellissimo.

Certo, non è che sia tutto rose e fiori. Bisogna comunque avere dei requisiti, non è che te la regalano. Però è un’apertura, una possibilità in più. Soprattutto per noi giovani, che ci troviamo a navigare in questo mare di contratti a termine, collaborazioni occasionali… Insomma, una precarietà che ti logora. E poi ti dicono: “Pensate al futuro!”. Ma con quale futuro? Se non riesci nemmeno a programmare i prossimi sei mesi?

Ho letto da qualche parte – non ricordo dove, forse su internet – che tantissimi giovani rinunciano a comprare casa proprio per questo motivo. Non mi stupisce per niente. Io stesso, a volte, mi perdo d’animo. Ma poi penso a questo Fondo, a questa opportunità… e mi dico: “Perché no?”. Forse, un giorno, anche io potrò dire: “Ce l’ho fatta!”. E magari, chissà, invitare mia zia a prendere un caffè nel mio salotto.