Come regolarizzare un fabbricato rurale?

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È possibile regolarizzare un fabbricato rurale mediante aggiornamenti catastali e, se necessario, ravvedimento operoso per sanare eventuali irregolarità, pagando una sanzione amministrativa ridotta (del 16,67% rispetto alla sanzione minima) entro due anni dallillecito.

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Regolarizzare un fabbricato rurale: una guida per la sanatoria

Possedere un fabbricato rurale, spesso ereditato o costruito nel tempo senza la dovuta attenzione alle normative, può nascondere insidie burocratiche. Ma la situazione non è necessariamente disperata. Regolarizzare un immobile di questo tipo è possibile, anche se richiede un percorso preciso e attento, che passa attraverso la comprensione della propria situazione specifica e il supporto di professionisti del settore.

L’iter per la regolarizzazione si basa principalmente su due pilastri: l’aggiornamento catastale e, se necessario, il ricorso al ravvedimento operoso. L’aggiornamento catastale è fondamentale per mettere in regola la consistenza e la destinazione d’uso dell’immobile presso il catasto, garantendo la corrispondenza tra la realtà fisica e la documentazione ufficiale. Questo passaggio, spesso indispensabile anche in assenza di irregolarità palesi, permette di definire con precisione la superficie, la volumetria e la tipologia dell’edificio.

Se, invece, sono presenti irregolarità edilizie – ad esempio, ampliamenti non autorizzati o difformità rispetto al progetto originario – il ravvedimento operoso rappresenta lo strumento principale per sanare la posizione. Questo istituto consente di regolarizzare le violazioni edilizie commesse, evitando il rischio di pesanti sanzioni e di procedimenti più complessi. La scelta del ravvedimento operoso offre un vantaggio significativo: permette di pagare una sanzione amministrativa ridotta, pari al 16,67% della sanzione minima prevista dalla legge, a condizione che la richiesta venga presentata entro due anni dalla data in cui si è consumata la violazione. Superato questo termine, le sanzioni aumentano considerevolmente e la procedura si complica.

È importante sottolineare che la complessità della procedura varia notevolmente a seconda del tipo e della gravità delle irregolarità riscontrate. Un ampliamento di pochi metri quadri potrebbe richiedere un iter più semplice rispetto a una costruzione completamente abusiva. Inoltre, la normativa in materia edilizia varia a livello regionale e comunale, quindi è fondamentale informarsi sulle disposizioni specifiche del proprio territorio.

Per affrontare con successo questo percorso, è altamente consigliato rivolgersi a professionisti del settore: un geometra, un architetto o un perito edile possono fornire assistenza qualificata, redigere la documentazione necessaria e guidare il proprietario attraverso le intricate procedure amministrative. La loro competenza è fondamentale per valutare la situazione specifica, individuare la strategia migliore e presentare una pratica completa ed efficace. Ricorrere ad un professionista non solo agevola il processo, ma garantisce anche di evitare errori che potrebbero compromettere la regolarizzazione.

In conclusione, regolarizzare un fabbricato rurale è un’operazione possibile, ma richiede attenzione, precisione e, spesso, l’assistenza di esperti. La tempestività nell’azione e la corretta applicazione degli strumenti legislativi disponibili sono fondamentali per raggiungere l’obiettivo e tutelare il proprio patrimonio immobiliare.