Cosa succede se salta il rogito?
Se il venditore non si presenta al rogito nonostante la diffida, lacquirente può chiedere al tribunale di emettere una sentenza che sostituisca il rogito, producendo gli stessi effetti legali.
Il rogito salta: cosa fare quando il venditore non si presenta?
L’acquisto di una casa è un momento cruciale, carico di aspettative e, spesso, di ansie. Tutto procede per il meglio, il compromesso è stato firmato, la banca ha deliberato il mutuo e finalmente arriva la data del rogito. Ma cosa succede se il venditore, all’ultimo minuto, decide di non presentarsi? Un incubo per l’acquirente, che si trova improvvisamente con un sogno infranto e un investimento bloccato.
Se il venditore non si presenta al rogito, la prima cosa da fare è capire il perché. Potrebbe trattarsi di un imprevisto, di un malinteso o, purtroppo, di una decisione deliberata. In ogni caso, è fondamentale agire con tempestività e determinazione per tutelare i propri diritti.
Il primo passo è inviare una diffida ad adempiere al venditore tramite un avvocato. Questa comunicazione formale intima al venditore di presentarsi al rogito entro un termine preciso, di solito entro 15 giorni, avvertendolo delle conseguenze legali in caso di ulteriore inadempimento. Nella diffida è importante specificare i termini dell’accordo, la data del rogito mancato e l’invito a fissare una nuova data per la stipula dell’atto.
Se, nonostante la diffida, il venditore persiste nella sua assenza ingiustificata, l’acquirente può rivolgersi al tribunale. In questo caso, la legge offre una tutela significativa: l’acquirente può chiedere al giudice di emettere una sentenza costitutiva che tenga luogo del rogito non stipulato. Questa sentenza, prevista dall’articolo 2932 del Codice Civile, produce gli stessi effetti legali del rogito, trasferendo la proprietà dell’immobile all’acquirente.
È importante sottolineare che il ricorso al giudice non è una passeggiata. Richiede tempo, impegno e costi legali. L’acquirente dovrà dimostrare di aver fatto tutto il possibile per concludere l’affare e di aver subito un danno a causa dell’inadempimento del venditore. Dovrà presentare al giudice tutta la documentazione relativa alla compravendita, inclusi il compromesso, la diffida e le eventuali comunicazioni intercorse con il venditore.
Oltre alla sentenza costitutiva, l’acquirente può anche chiedere il risarcimento dei danni subiti a causa dell’inadempimento del venditore. Questi danni possono includere, ad esempio, le spese legali sostenute, le penali previste nel compromesso per il ritardo nella stipula del rogito, e il mancato godimento dell’immobile.
In conclusione, se il rogito salta per colpa del venditore, l’acquirente non è senza armi. La legge prevede strumenti efficaci per tutelare i suoi diritti e ottenere il trasferimento della proprietà dell’immobile, anche senza la collaborazione del venditore. È fondamentale, però, agire con prontezza, consultando un avvocato esperto in materia immobiliare per valutare la situazione specifica e intraprendere le azioni legali più opportune. La prevenzione, attraverso un compromesso ben redatto e l’assistenza di un professionista durante tutto l’iter di acquisto, rimane comunque la migliore strategia per evitare spiacevoli sorprese.
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