Quanto si guadagna dagli affitti brevi?

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Affittare un bilocale in zona semi-centrale può generare 1.600-2.400€ al mese con 20 pernottamenti, considerando un prezzo medio a notte di 80-120€. Un trilocale in centro, con tariffe tra 150 e 250€ a notte, potrebbe fruttare, con la stessa occupazione, 3.000-5.000€ mensili.

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Quanto si guadagna realmente con gli affitti brevi? Un’analisi tra aspettative e realtà.

Il mercato degli affitti brevi, trainato da piattaforme come Airbnb e Booking.com, promette guadagni interessanti, ma è fondamentale analizzare la situazione con realismo, andando oltre le semplici moltiplicazioni di prezzo a notte per numero di pernottamenti. Mentre l’idea di affittare un bilocale a 80-120€ a notte o un trilocale in centro a 150-250€ può far sognare introiti mensili rispettivamente di 1.600-2.400€ e 3.000-5.000€ con 20 pernottamenti, la realtà è spesso più complessa.

Queste cifre, pur verosimili in alcuni casi, rappresentano uno scenario ideale, che non tiene conto di diverse variabili cruciali. Innanzitutto, la stagionalità gioca un ruolo fondamentale. Raggiungere 20 pernottamenti mensili è plausibile in alta stagione, ma nei periodi di bassa affluenza turistica, il numero di prenotazioni potrebbe calare drasticamente, incidendo sui guadagni.

Oltre alla stagionalità, bisogna considerare i costi di gestione. Le spese di pulizia e lavanderia, il rifornimento di beni di consumo (saponi, caffè, etc.), le utenze (acqua, luce, gas) e l’eventuale servizio di check-in/check-out rappresentano un investimento non trascurabile che va sottratto al guadagno lordo. A questi si aggiungono i costi delle commissioni delle piattaforme online, che possono incidere significativamente sul profitto finale.

Un altro aspetto da valutare è la concorrenza. In zone turistiche particolarmente ambite, l’offerta di alloggi per brevi periodi è elevata, rendendo necessario adottare strategie di pricing competitive e curare l’immagine dell’immobile per attrarre potenziali clienti. Investire in un arredamento curato, servizi aggiuntivi (Wi-Fi, smart TV, etc.) e una presentazione online accattivante può fare la differenza.

Infine, non bisogna dimenticare gli aspetti legali e fiscali. È fondamentale informarsi sulle normative locali riguardanti gli affitti brevi, come l’obbligo di registrazione degli ospiti e il pagamento della tassa di soggiorno, per evitare sanzioni. Inoltre, è necessario dichiarare i redditi derivanti dagli affitti brevi, scegliendo il regime fiscale più adatto alla propria situazione.

In conclusione, gli affitti brevi possono rappresentare una fonte di reddito interessante, ma è fondamentale affrontare questo mercato con consapevolezza, analizzando attentamente tutti i fattori in gioco. Un’analisi realistica dei costi, della stagionalità, della concorrenza e degli aspetti legali e fiscali è indispensabile per valutare la reale redditività dell’investimento e evitare spiacevoli sorprese. Solo un approccio strategico e informato può garantire il successo in questo settore dinamico e competitivo.