Chi deve fare la tracciabilità?

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La Legge 136/2010 (art. 3, comma 1) impone lobbligo di tracciabilità agli appaltatori, prestatori di servizi, fornitori, subappaltatori, subcontraenti e concessionari di finanziamenti pubblici, compresi quelli europei. Lobbligo si estende allintera filiera delle imprese coinvolte.
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La Tracciabilità: Un Obbligo, Un’Opportunità

La Legge 136/2010, in materia di contrasto alle frodi e alle irregolarità nella gestione dei fondi pubblici, introduce un elemento fondamentale per la trasparenza e l’efficienza amministrativa: l’obbligo di tracciabilità. Questo non è semplicemente un adempimento burocratico, ma un pilastro su cui si fonda la corretta gestione delle risorse pubbliche, italiane ed europee. Ma chi, esattamente, è chiamato a rispettarlo?

L’articolo 3, comma 1, della legge in questione, è inequivocabile: l’obbligo di tracciabilità grava su un’ampia platea di soggetti coinvolti nella spesa pubblica. Non si limita, infatti, all’ente appaltante o al beneficiario diretto del finanziamento, ma si estende a tutta la filiera, coinvolgendo un’articolazione complessa di attori.

In primo luogo, sono obbligati gli appaltatori, ovvero coloro che eseguono lavori o forniscono servizi in base a un contratto pubblico. Allo stesso modo, ricadono sotto l’obbligo i prestatori di servizi, figure che, pur non realizzando opere fisiche, forniscono prestazioni intellettuali o professionali necessarie alla realizzazione del progetto pubblico. La responsabilità si estende anche ai fornitori, che forniscono beni o materiali necessari all’esecuzione del contratto.

Un aspetto cruciale è l’inclusione dei subappaltatori e dei subcontraenti. La legge, infatti, mira a garantire la trasparenza a ogni livello della catena di fornitura, impedendo che eventuali irregolarità vengano occultate attraverso una frammentazione delle responsabilità. Ogni soggetto che partecipa alla realizzazione del progetto, indipendentemente dal livello gerarchico, è tenuto a rispettare gli obblighi di tracciabilità previsti dalla legge.

Infine, anche i concessionari di finanziamenti pubblici, inclusi quelli provenienti dall’Unione Europea, sono soggetti all’obbligo. Questo aspetto sottolinea l’importanza di garantire la corretta destinazione delle risorse europee, tutelando l’interesse pubblico a livello nazionale e comunitario.

La tracciabilità, dunque, non è un onere aggiuntivo, ma un elemento fondamentale per la gestione responsabile delle risorse pubbliche. Essa contribuisce a prevenire le frodi, a migliorare l’efficienza della spesa e a garantire la trasparenza dell’azione amministrativa. La sua applicazione completa ed efficace richiede una collaborazione attiva da parte di tutti i soggetti coinvolti, consapevoli che la trasparenza non è solo un obbligo di legge, ma un elemento imprescindibile per la costruzione di un sistema amministrativo efficiente e responsabile. L’implementazione di sistemi di tracciabilità adeguati, inoltre, può rappresentare un vantaggio competitivo per le imprese, aumentando la loro credibilità e la loro capacità di accesso a future commesse pubbliche.

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