Chi ha diritto di spostare un defunto?

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Solo il concessionario della sepoltura, o i suoi eredi in accordo con i parenti più stretti del defunto, può richiedere lesumazione o estumulazione straordinaria. In caso di decesso del concessionario, la richiesta necessita del consenso dei familiari più prossimi.
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Il Diritto allo Spostamento di una Salma: Un Sentiero Tra Legge e Sensibilità

La morte, oltre alla sua intrinseca tragicità, lascia spesso alle persone care un complesso intreccio di questioni pratiche e legali, tra cui la gestione delle spoglie del defunto. Uno dei quesiti più frequenti riguarda il diritto allo spostamento di una salma, ovvero la possibilità di effettuare una riesumazione o un’estumulazione straordinaria. La risposta, come spesso accade in materia di diritto funerario, non è semplice e si snoda tra norme di legge e delicate considerazioni di natura familiare.

Contrariamente a una diffusa idea di assoluta libertà di scelta, la legge italiana delimita con precisione chi può legittimamente richiedere lo spostamento di una salma. Il fulcro di tale diritto risiede nella figura del concessionario della sepoltura, ovvero la persona fisica o giuridica che ha ottenuto il titolo di concessione per la sepoltura nel cimitero. È questa persona, e solo questa, che, in prima istanza, ha il potere di richiedere la riesumazione o l’estumulazione straordinaria delle spoglie mortali. Questa regola trova fondamento nella necessità di garantire un ordinato e tracciabile flusso di gestione delle sepolture, evitando possibili abusi o conflitti.

Tuttavia, la morte del concessionario non cancella il diritto allo spostamento della salma. In tale caso, l’autorizzazione alla riesumazione o all’estumulazione diventa prerogativa dei suoi eredi legali. Tuttavia, un aspetto cruciale entra in gioco: il consenso dei familiari più prossimi del defunto. Questo elemento evidenzia la sensibilità del legislatore nei confronti del rispetto della memoria del defunto e della volontà, espressa o presunta, della sua famiglia. La semplice eredità della concessione non basta; è necessario il consenso dei parenti più stretti, coinvolgendoli in un processo decisionale che, per sua natura, è intrinsecamente carico di emozioni.

La pratica richiede quindi una attenta valutazione delle circostanze. È necessario individuare correttamente gli eredi del concessionario e verificare il consenso unanime dei familiari più prossimi, ponderando con delicatezza le eventuali divergenze di opinione all’interno del nucleo familiare. La collaborazione con gli uffici comunali competenti, che detengono le informazioni relative alla concessione e alle procedure da seguire, si rivela indispensabile per percorrere correttamente le vie burocratiche e garantire il rispetto di tutte le norme in vigore.

In conclusione, il diritto di spostare un defunto non è un diritto indiscriminato, ma un procedimento regolato dalla legge che pone al centro la figura del concessionario e, in caso di decesso di quest’ultimo, quella dei suoi eredi in accordo con la volontà dei familiari più stretti. Un delicato equilibrio tra norma e sensibilità umana che merita di essere affrontato con la dovuta attenzione e professionalità, nel rispetto della memoria del defunto e del dolore dei suoi cari.