Chi può fare il legale rappresentante?

6 visite

Il legale rappresentante agisce in nome e per conto di un soggetto giuridico (persona fisica o giuridica), ottenendo tale potere o per nomina legale (es. tutore di un interdetto) o per atto volontario (es. amministratore delegato di una società). La sua autorità deriva da legge o da contratto.

Commenti 0 mi piace

Il Legale Rappresentante: un Profilo di Autorità e Responsabilità

Il legale rappresentante costituisce una figura cardine nel mondo giuridico, agendo come tramite tra un soggetto giuridico – che può essere una persona fisica incapace o una persona giuridica come una società – e il mondo esterno. La sua azione, svolta in nome e per conto del soggetto rappresentato, si fonda su un preciso mandato, acquisito o per via legale o per atto volontario, e la sua autorità è chiaramente definita dalla legge o da un contratto. Comprendere chi può ricoprire questo ruolo e le sue implicazioni è fondamentale per una corretta interpretazione del diritto.

La nomina a legale rappresentante può derivare da diverse situazioni, delineando un panorama variegato di profili e responsabilità. Nel caso di persone fisiche incapaci, la legge stessa designa il legale rappresentante. Si pensi, ad esempio, al tutore di un minore o al curatore di un interdetto, figure investite di un potere sostitutivo per sopperire all’incapacità di agire del soggetto tutelato. In questi casi, la scelta del rappresentante è sottoposta a rigidi controlli giudiziari, al fine di garantire la tutela degli interessi dell’incapace. Il potere del rappresentante è circoscritto all’ambito della tutela e dovrà sempre operare nell’esclusivo interesse del minore o dell’interdetto, rendendo conto periodicamente all’autorità giudiziaria.

Diverso è il caso delle persone giuridiche, come società di capitali, associazioni e fondazioni. Qui, il legale rappresentante è solitamente designato da un atto volontario, come statuto o contratto sociale. Si pensi all’amministratore delegato di una società per azioni, il cui potere deriva da una nomina assembleare, o al presidente di un’associazione, eletto dagli associati. Questi soggetti, in virtù della loro carica, acquisiscono la capacità di agire in nome e per conto della persona giuridica, stipulando contratti, assumendo personale, e rappresentandola in giudizio. La loro autorità è definita dagli atti costitutivi e dai regolamenti interni dell’ente, ed è spesso limitata da specifici poteri di controllo e vigilanza da parte di altri organi sociali.

Un aspetto cruciale riguarda la responsabilità del legale rappresentante. Sebbene agisca in nome e per conto del soggetto rappresentato, il legale rappresentante non è esente da responsabilità. Potrebbe essere chiamato a rispondere personalmente per eventuali danni causati da un comportamento scorretto o negligente nell’esercizio delle sue funzioni, soprattutto se dimostrabile una violazione degli obblighi di diligenza e lealtà. Questa responsabilità può essere di natura civile, amministrativa o anche penale, a seconda della gravità dell’azione o omissione.

In conclusione, la figura del legale rappresentante è complessa e multiforme, caratterizzata da un ampio ventaglio di competenze e responsabilità che variano a seconda del contesto. La sua autorità, derivante da norme di legge o da atti volontari, deve essere sempre esercitata nel rispetto degli interessi del soggetto rappresentato e in conformità alle disposizioni vigenti, pena l’assunzione di responsabilità personali. La chiara definizione dei poteri e dei doveri del legale rappresentante risulta quindi fondamentale per garantire la trasparenza e la sicurezza giuridica di ogni operazione.