Quando serve un revisore legale?

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Associazioni e fondazioni devono nominare un revisore legale se, per due anni di fila, superano due di questi limiti: 12 dipendenti, attivo patrimoniale di 1,1 milioni di euro, o ricavi e proventi superiori a 2,2 milioni di euro. Questa verifica biennale determina lobbligo di revisione per garantire la trasparenza finanziaria.

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La soglia di rilevanza: quando scatta l’obbligo del revisore legale per associazioni e fondazioni?

Trasparenza e accountability sono parole chiave nel mondo del terzo settore. Per garantire la corretta gestione delle risorse e la fiducia dei donatori e del pubblico, la legge italiana prevede l’obbligo di nomina di un revisore legale per associazioni e fondazioni che superano determinate soglie dimensionali. Questo meccanismo, basato su una verifica biennale, mira a tutelare il patrimonio dell’ente e a garantire la veridicità dei suoi bilanci.

Ma quando scatta effettivamente questo obbligo? La normativa vigente prevede un sistema di controllo basato su tre parametri fondamentali: il numero di dipendenti, l’attivo patrimoniale e l’ammontare di ricavi e proventi. Nello specifico, l’obbligo di revisione legale sussiste se, per due esercizi consecutivi, l’ente supera almeno due dei seguenti limiti:

  • Dodici dipendenti: Questo parametro considera il numero medio di dipendenti occupati durante l’esercizio. È importante sottolineare che il calcolo deve essere effettuato secondo i criteri stabiliti dal codice civile per la determinazione del numero medio di dipendenti.
  • Attivo patrimoniale di 1,1 milioni di euro: Si fa riferimento al totale delle attività iscritte nello stato patrimoniale dell’ente al termine dell’esercizio. Superare questo limite per due anni di fila contribuisce a far scattare l’obbligo di revisione.
  • Ricavi e proventi superiori a 2,2 milioni di euro: Questo parametro considera l’insieme dei ricavi e dei proventi realizzati dall’ente nel corso dell’esercizio, indipendentemente dalla loro natura.

La verifica del superamento di questi limiti avviene con cadenza biennale, analizzando i bilanci degli ultimi due esercizi chiusi. Se per due anni consecutivi l’associazione o la fondazione supera due dei tre parametri indicati, scatta l’obbligo di nominare un revisore legale.

È importante sottolineare che l’obbligo di revisione legale non rappresenta un peso o una sanzione, bensì uno strumento di tutela e di crescita per l’ente stesso. La presenza di un revisore garantisce infatti una maggiore trasparenza nella gestione finanziaria, aumentando la fiducia di stakeholder, donatori e beneficiari. Inoltre, il revisore, con la sua attività di controllo, può contribuire a individuare eventuali criticità e a suggerire miglioramenti nella gestione contabile e amministrativa dell’ente, favorendone lo sviluppo e la sostenibilità nel lungo periodo. In definitiva, la revisione legale rappresenta un investimento strategico per la credibilità e la solidità delle associazioni e fondazioni.