Perché i cartoni animati si chiamano anime?

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La parola anime non deriva dal francese dessin animé, ma è una contrazione di animation, trascritta in giapponese con i katakana come animēshon (アニメーション). Questa abbreviazione, poi semplificata in anime, è divenuta il termine comune per indicare i cartoni animati giapponesi.

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Anime: Molto più di un semplice “cartone animato” giapponese

Spesso ci si chiede da dove provenga l’enigmatica parola “anime”, così intimamente legata all’immagine dei cartoni animati provenienti dal Giappone. Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, e nonostante la somiglianza fonetica, il termine non trae le sue origini dal francese “dessin animé”, bensì affonda le sue radici nell’inglese.

La parola “anime” è, infatti, una brillante semplificazione, una contrazione ingegnosa del termine “animation”. In giapponese, questa parola viene trascritta utilizzando il sistema di scrittura katakana come “animēshon” (アニメーション). Col tempo, per una questione di praticità e sintesi, questa lunga traslitterazione è stata accorciata, condensata, riducendo la complessità a un semplice e orecchiabile “anime”.

Tuttavia, definire “anime” semplicemente come “cartone animato” è riduttivo e non rende giustizia alla profondità e alla specificità di questo genere di animazione. Sebbene sia vero che “anime” si traduca letteralmente con “animazione”, nel contesto occidentale il termine ha assunto una valenza ben più specifica, identificando unicamente le produzioni animate di origine giapponese.

Ciò che distingue l’anime da altre forme di animazione non è solo la provenienza geografica, ma anche uno stile distintivo, una narrativa spesso complessa e tematiche mature. L’anime abbraccia un’ampia gamma di generi, dal fantasy epico alla fantascienza distopica, passando per il dramma psicologico e la commedia romantica, offrendo un ventaglio di possibilità narrative che spesso superano i confini dei classici “cartoni animati” occidentali, prevalentemente destinati a un pubblico infantile.

Inoltre, l’anime è caratterizzato da uno stile visivo inconfondibile, che include l’uso di occhi grandi ed espressivi, movimenti fluidi e dettagliati, e una particolare attenzione all’espressività dei personaggi. Questo stile, evolutosi nel corso dei decenni, è diventato un marchio di fabbrica dell’animazione giapponese, riconosciuto e amato in tutto il mondo.

Quindi, la prossima volta che sentirete la parola “anime”, ricordate che essa rappresenta molto più di una semplice animazione. È un simbolo di un’industria creativa vibrante, un portale verso mondi fantastici e storie coinvolgenti, e un esempio di come una semplice abbreviazione possa racchiudere un universo di significati e emozioni. “Anime” è, in definitiva, un sinonimo di creatività, innovazione e, soprattutto, passione.