Come stimolare il riflesso della deglutizione?

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Per stimolare il riflesso deglutitorio nel paziente disfagico, è consigliabile:

  • Chiedergli di tossire o raschiare la gola volontariamente
  • Farlo bere tra i pasti per evitare che liquidi e cibi passino nelle vie aeree
  • Utilizzare un bicchiere sempre pieno, facendogli bere piccoli sorsi
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Stimolare la deglutizione: strategie per pazienti disfagici

La disfagia, difficoltà nella deglutizione, rappresenta una condizione complessa che impatta significativamente sulla qualità di vita dei pazienti. La sua gestione richiede un approccio multidisciplinare, che include la logopedia e la nutrizione, focalizzato anche sulla stimolazione del riflesso deglutitorio, fondamentale per il passaggio sicuro del bolo alimentare dall’orofaringe all’esofago. Diversamente da quanto si potrebbe pensare, non si tratta di un semplice atto automatico, ma di una complessa sequenza di eventi muscolari e neurali che, in caso di disfagia, possono risultare compromessi.

Le tecniche per stimolare il riflesso deglutitorio sono numerose e variano in base alla gravità della disfagia e alle cause sottostanti. Tuttavia, alcune strategie semplici, ma efficaci, possono essere implementate già nelle fasi iniziali della riabilitazione, sempre sotto la supervisione di un logopedista specializzato. Queste strategie mirano a potenziare la sensibilità orale e a facilitare l’innesco del meccanismo deglutitorio.

Fra le tecniche più diffuse, si annoverano:

  • La stimolazione della tosse e del raschiare gola: incoraggiare il paziente a tossire o a raschiare la gola volontariamente può attivare i recettori sensoriali nella faringe, favorendo l’innesco del riflesso deglutitorio. Questa manovra, apparentemente semplice, migliora la coordinazione muscolare e la percezione del bolo alimentare in transito. È fondamentale, però, che il paziente esegua questi movimenti in modo controllato, evitando sforzi eccessivi che potrebbero compromettere la stabilità del tratto respiratorio.

  • L’idratazione fra i pasti: somministrare liquidi tra un pasto e l’altro, invece di durante, può aiutare a mantenere umida la mucosa orale e faringea, migliorando la lubrificazione del bolo e facilitando la sua progressione. Questo approccio, inoltre, riduce il rischio di aspirazione, ovvero di passaggio del cibo nelle vie aeree, che rappresenta una delle principali complicazioni della disfagia.

  • La tecnica del “bicchiere sempre pieno”: utilizzare un bicchiere sempre pieno, facendo bere il paziente a piccoli sorsi, è una strategia che stimola la percezione del volume e della consistenza del liquido. Questa tecnica, oltre a migliorare la consapevolezza sensoriale, contribuisce a rallentare il ritmo di deglutizione, consentendo una migliore coordinazione dei movimenti muscolari coinvolti nel processo.

È importante sottolineare che queste strategie, pur essendo utili, non sono una soluzione definitiva alla disfagia. Rappresentano un supporto alle terapie più complesse, che includono esercizi di deglutizione mirati, manovre posturali e, in alcuni casi, l’utilizzo di strumenti tecnologici per la valutazione e il trattamento della disfagia. La collaborazione con un team multidisciplinare, composto da logopedisti, dietisti e foniatri, è fondamentale per una corretta gestione della condizione e per il raggiungimento del miglior risultato possibile. Ogni paziente, infatti, presenta un quadro clinico unico che richiede un approccio personalizzato e attentamente monitorato.