Quando si gonfiano i tubercoli di Montgomery?

Ma sai, quei puntini intorno al capezzolo… i tubercoli di Montgomery? A me, prima di restare incinta, sinceramente, non me ne ero mai accorta. O forse sì, ma li avevo sempre ignorati. Piccoli, insignificanti… che importanza avevano?

Poi, bum! Gravidanza. E improvvisamente, eccoli lì, più grandi, più evidenti. Ricordo che guardandomi allo specchio, pensavo: “Ma cosa sono questi? Sembro un riccio!”. Erano gonfi, un po’ sensibili al tatto, quasi… irritanti a volte. Mi dicevano, con la loro improvvisa presenza, che qualcosa stava cambiando, che dentro di me cresceva una vita. Una cosa incredibile, se ci penso.

Poi è arrivato l’allattamento, e allora sì, che esperienza! I tubercoli erano diventati dei veri e propri protagonisti, perché secernevano quella sostanza, un lubrificante naturale, diciamo così, che aiutava il piccolo a attaccarsi al seno senza problemi. Non so, forse erano più gonfi allora, o forse era solo la mia percezione, ma ricordo che mi sembravano quasi… magici, in un certo senso.

Ah, e la pubertà? Beh, lì forse non li ho notati così tanto… Ero troppo presa da altre cose, da cambiamenti ben più grandi e sconvolgenti. Ma sì, pensandoci bene, probabilmente è in quel periodo che hanno iniziato a farsi vedere, anche se in modo molto meno evidente che durante la gravidanza e l’allattamento.

Quanti sono? Beh, ho letto che sono una decina, venti per seno… Non li ho mai contati, eh! Non ci avevo proprio mai pensato. Ma secondo me, quello che conta è che ci sono, e che svolgono un ruolo importante, soprattutto per le mamme. E questo è quello che mi ha davvero colpito, sapere di avere questo piccolo esercito di “aiutanti” sul mio petto. Davvero incredibile, no?