Perché Beppe Vessicchio non va a Sanremo?

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Beppe Vessicchio ha rivelato a La Stampa di essersi allontanato dal mondo della produzione musicale. Questo cambiamento professionale è la ragione principale per cui non ha diretto lorchestra al Festival di Sanremo 2023. Ha dichiarato di partecipare allevento solo a parole.

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Il Silenzio dell’Orchestra: Perché Beppe Vessicchio Ha Abbandonato il Palcoscenico di Sanremo (e Oltre)

La domanda serpeggiava tra i corridoi del Teatro Ariston e nei commenti online: perché l’ombra rassicurante e benevola di Beppe Vessicchio non si stagliava sul podio dell’orchestra sanremese? L’assenza, più che una semplice mancanza, sembrava un vuoto, un pezzo di storia musicale italiana lasciato fuori dalla porta. La risposta, rivelata dallo stesso Maestro a La Stampa, non si limita a una singola edizione del Festival, ma dipinge un quadro più ampio di un cambiamento radicale nella sua vita professionale.

Vessicchio, il cui nome è quasi sinonimo di Sanremo, non è semplicemente “assente” dal Festival. Il suo allontanamento è più profondo: una vera e propria svolta rispetto al mondo della produzione musicale che lo aveva visto protagonista per decenni. Le sue partecipazioni al Festival, come egli stesso ammette, sono ora limitate “a parole”, a commenti e riflessioni che si levano al di fuori della frenesia dell’Ariston.

Questa decisione, che potrebbe sorprendere molti, sembra affondare le radici in una riflessione più ampia sul ruolo della musica, sulla sua produzione e sul suo impatto. Vessicchio, figura iconica e amata per la sua competenza e la sua capacità di connettersi emotivamente con il pubblico, ha optato per un silenzio strategico, una pausa che potrebbe preludere a nuovi progetti o semplicemente rappresentare una diversa forma di impegno nel panorama musicale.

Il suo addio al podio sanremese non è un addio alla musica, ma forse un addio a una certa idea di produzione musicale. Cosa lo ha spinto a questa scelta? Forse una visione critica del sistema discografico attuale, forse un desiderio di esplorare nuove forme di espressione artistica. Le ragioni specifiche rimangono celate dietro le sue parole misurate, ma l’eco della sua assenza risuona forte nel cuore di chi lo ha sempre considerato un punto di riferimento, un custode della tradizione musicale italiana.

L’edizione 2023 di Sanremo, pur ricca di talenti e di novità, ha inevitabilmente subito l’assenza del Maestro. Non si tratta solo di un nome, ma di un simbolo. Vessicchio rappresenta la competenza, l’eleganza, la capacità di elevare un brano attraverso un arrangiamento impeccabile e una direzione d’orchestra magistrale. La sua assenza ci ricorda che il mondo della musica è in continua evoluzione, e che anche le figure più iconiche possono scegliere di cambiare rotta, lasciando dietro di sé un’eredità preziosa e un interrogativo aperto sul futuro della musica italiana. Resta da vedere se questo “silenzio” è solo una parentesi o un capitolo definitivo. Solo il tempo, e forse qualche sua futura dichiarazione, potrà svelare il mistero dietro l’allontanamento del Maestro Vessicchio.