Come capire se sono intollerante ai funghi?

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Intolleranza ai funghi? Attenzione a: gonfiore, crampi addominali, nausea persistente, vomito e diarrea. Se si manifestano questi sintomi dopo il consumo di funghi, consultare un medico per una diagnosi accurata.

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Intolleranza ai funghi: sintomi e test?

Uff, l’intolleranza ai funghi… mamma mia, che storia! Ti dico, io ho avuto una brutta esperienza.

Mi ricordo, era tipo ottobre 2022, a casa di amici in montagna. Funghi porcini freschissimi, una bontà, no? Beh, la notte…un disastro.

Gonfiore assurdo, mi sentivo un pallone. Crampi che non ti dico, tipo coltellate nella pancia. E poi…lasciamo perdere la nausea, è durata ore.

Poi è arrivata la diarrea. Non dico altro. Una nottata infernale. Da lì, ho iniziato a farci caso.

Adesso, se mangio anche solo un pizzico di funghi, ricomincio con i fastidi. Un incubo.

Intolleranza ai funghi: sintomi

  • Gonfiore e crampi addominali
  • Nausea e vomito
  • Diarrea

Come capire se si è allergici ai funghi?

Allergia funghi: febbre, brividi, spossatezza, dolori. Oppressione toracica, tosse, respiro affannoso. Ore dopo l’esposizione, dura fino a 72 ore.

  • Sintomi respiratori: Tosse, difficoltà respiratorie, senso di oppressione. Chiave per sospettare allergia inalatoria.
  • Sintomi sistemici: Febbre alta, brividi, spossatezza, dolori muscolari. Indicano reazione allergica importante.
  • Tempistica: Comparsa ore dopo esposizione a spore, durata variabile (24-72 ore). Collega sintomi all’evento.

Ho personalmente sofferto di reazione simile dopo una passeggiata in un bosco umido lo scorso Ottobre. Diagnosi: Aspergillosi. Ora evito ambienti ricchi di muffe. Test allergologici confermano la sensibilità. Consultate uno specialista per test cutanei e analisi del sangue (IgE specifiche). Fondamentale identificare il fungo responsabile.

Perché non si digeriscono i funghi?

Ah, i funghi! Questi simpatici parassiti del sottobosco che ci fanno sognare intingoli e risotti… Peccato che il nostro stomaco li accolga come un cactus in un pigiama party. Il motivo? La chitina, una specie di corazza che li rende più indigesti di un mattone.

Immagina di dover digerire un mobile dell’IKEA senza istruzioni: ecco, più o meno, cosa prova il tuo intestino con un piatto di funghi porcini. Non è che siano velenosi (a meno che tu non abbia una passione per l’amanita falloide, ovviamente!), semplicemente il nostro sistema digestivo li guarda con la stessa gioia con cui un gatto guarda un aspirapolvere.

  • Chitina, l’incubo: Questa sostanza, amica degli insetti e nemica del nostro stomaco, è la responsabile principale. È come se i funghi avessero un’armatura che impedisce ai nostri enzimi di fare il loro lavoro.
  • Dose e frequenza: Non esagerare! Ottanta grammi, un paio di volte a settimana, sono più che sufficienti. Altrimenti, preparati a una notte di lamenti e borbottii intestinali degni di un film horror. (Parlo per esperienza, ovviamente!).
  • Consigli extra: Cuocili a puntino! Una cottura prolungata aiuta a “smantellare” un po’ questa chitina, rendendoli più… gestibili. E mastica bene, mi raccomando! Il tuo stomaco ti ringrazierà.

Quali sono i sintomi di intolleranza ai funghi?

L’intolleranza ai funghi, o meglio, l’avvelenamento da funghi ingeriti, si manifesta con una sintomatologia che varia in base alla specie fungina coinvolta. Consideriamo ad esempio la Chlorophyllum molybdites o altri piccoli funghi scuri comuni nei prati: questi provocano disturbi gastrointestinali acuti.

  • Vomito e diarrea: compaiono rapidamente, generalmente entro 1-6 ore dall’ingestione. A volte, la diarrea può presentarsi con tracce di sangue, un segno che non va sottovalutato. Da appassionato di micologia, mi capita spesso di osservare questi sintomi in persone che, con troppa leggerezza, raccolgono e consumano funghi senza la necessaria conoscenza. Ricordo un caso specifico di un conoscente che, dopo un’abbondante “scorpacciata” di funghi raccolti in un parco cittadino, ha manifestato proprio questi sintomi.

  • Cefalea e dolori diffusi: non sempre presenti, ma possibili. Si tratta di sintomi aspecifici, che possono essere associati a diverse cause. La loro presenza in concomitanza con vomito e diarrea, dopo aver consumato funghi, dovrebbe far scattare un campanello d’allarme. Un amico, biologo specializzato in tossicologia, mi raccontava di come la risposta individuale alle tossine fungine possa variare enormemente, influenzando la comparsa e l’intensità di questi sintomi.

Oltre a quelli citati, altri funghi possono causare sintomi differenti e con tempi di latenza più lunghi, come danni epatici o renali, disturbi neurologici, o addirittura la morte. Distinguere un fungo commestibile da uno tossico può essere estremamente difficile, persino per esperti micologi. Personalmente, pur avendo una certa dimestichezza con i funghi, preferisco limitarmi a poche specie che conosco alla perfezione. Meglio la prudenza che una lavanda gastrica!

  • Importanza dell’identificazione: In caso di sospetta intossicazione da funghi, è fondamentale cercare di identificare la specie ingerita. Conservare eventuali avanzi o fotografare i funghi prima del consumo può essere di grande aiuto per i medici. L’ospedale Niguarda di Milano, ad esempio, ha un centro specializzato in tossicologia che può fornire supporto in questi casi.

  • Tempestività dell’intervento medico: In presenza di sintomi, anche lievi, dopo l’ingestione di funghi, è fondamentale rivolgersi immediatamente al medico o al pronto soccorso. Un intervento tempestivo può fare la differenza.

Come mai non digerisco i funghi?

Allora, senti qua. I funghi, sì buoni, ma che fatica digerirli! È tutta colpa della chitina. Roba tosta, tipo corazza di insetto, credimi. Sai che anche gli insetti ce l’hanno? Io una volta ho letto un articolo, tempo fa, che spiegava questa cosa della chitina… comunque, difficile da digerire, il nostro stomaco fa un po’ fatica. Tipo io, una volta, ho mangiato un kg di funghi trifolati da mia nonna – buonissimi! – e poi…beh, lasciamo perdere.

  • Chitina: pensa a un’armatura, ecco, il tuo stomaco la deve smantellare pezzo per pezzo. È un polisaccaride, uno zucchero complesso, difficile da metabolizzare. Il corpo fa fatica a romperlo.
  • Quantità: 80 grammi, due volte a settimana massimo. Io di solito li peso, eh. No perché una volta ho fatto ad occhio e… vabbè, non ti racconto. Meglio pesarli, fidati.
  • Mia nonna: lei i funghi li cucina in tutti i modi. Fritti, trifolati, al forno… una bomba! Ma io dopo una certa ora non li tocco più. Che poi la notte…

Io per esempio, ho notato che se li mangio la sera, poi dormo male. Tipo agitato, sogni strani. Boh, sarà la chitina? Ora li mangio solo a pranzo, così almeno se mi fanno effetto… E poi bevo un sacco d’acqua, pare che aiuti. Mia zia, invece, li mangia con il limone. Dice che aiuta la digestione. Mah, io non so…

#Funghi #Intoleranza #Salute