In quale paese costano di più le sigarette?
LAustralia: Quando Fumare Diventa un Lusso Proibitivo
Nel panorama globale del consumo di tabacco, esiste una nazione che si distingue per un approccio decisamente radicale: lAustralia. Non parliamo solo di campagne di sensibilizzazione o restrizioni pubblicitarie, ma di una politica di prezzi aggressiva che ha portato il paese a detenere il primato mondiale per il costo più elevato delle sigarette.
A partire da settembre 2023, un singolo pacchetto contenente 20 sigarette in Australia ha raggiunto la cifra astronomica di 48,18 dollari australiani, equivalenti a circa 31 euro. Questa cifra, che fa impallidire fumatori di tutto il mondo, non è frutto del caso, ma di una strategia governativa deliberata e mirata alla riduzione del consumo di tabacco.
Per comprendere appieno la portata di questa politica, è necessario analizzare il contesto. LAustralia, da anni, si impegna attivamente nella lotta contro il fumo attraverso una combinazione di misure: divieti di fumo in luoghi pubblici, campagne di comunicazione che evidenziano i rischi per la salute, e, soprattutto, un sistema di tassazione progressiva sui prodotti del tabacco. Questultimo aspetto si traduce in aumenti annuali, a volte anche significativi, del prezzo delle sigarette, rendendo il vizio del fumo sempre più inaccessibile.
Ma perché lAustralia ha scelto una strategia così drastica? La risposta risiede nellimpatto sanitario ed economico del tabagismo. Il fumo è una delle principali cause di malattie croniche, come il cancro ai polmoni, le malattie cardiache e le patologie respiratorie, gravando pesantemente sul sistema sanitario nazionale. Ridurre il numero di fumatori significa, quindi, alleggerire la pressione sulle strutture ospedaliere e diminuire i costi associati alle cure mediche.
Inoltre, lAustralia ha adottato una legislazione severa che impone luso di pacchetti neutri o generici per le sigarette. Questi pacchetti, privi di loghi o colori attraenti, sono ricoperti di immagini forti e messaggi che avvertono sui pericoli del fumo. Lobiettivo è quello di rendere il prodotto meno appealing e di dissuadere, soprattutto i giovani, dalliniziare a fumare.
Lefficacia di questa politica è oggetto di dibattito. Da un lato, i dati indicano una diminuzione del numero di fumatori in Australia negli ultimi anni. Dallaltro, alcuni sostengono che laumento dei prezzi spinga alcuni consumatori verso il mercato nero o verso alternative più economiche, ma potenzialmente più pericolose, come le sigarette di contrabbando.
Indipendentemente dalle controversie, lAustralia rappresenta un caso di studio interessante per altri paesi che desiderano ridurre il consumo di tabacco. La politica dei prezzi elevati, combinata con le altre misure preventive, ha sicuramente contribuito a creare una cultura in cui il fumo è sempre meno accettato e sempre più costoso. Resta da vedere se questo approccio verrà adottato su larga scala in altre nazioni, ma lesempio australiano dimostra che, quando si tratta di salute pubblica, a volte è necessario prendere decisioni drastiche, anche se impopolari. Il futuro del fumo, almeno in Australia, sembra decisamente senza fumo e sempre più caro.
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