Quali sono le cause della morte di un anziano con demenza senile?

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La demenza senile avanzata, in assenza di altre malattie, può essere causa di morte. Complicanze come la polmonite ab ingestis, frequente a causa di difficoltà di deglutizione, rappresentano un rischio letale significativo per gli anziani affetti.

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La fragilità della vita: la demenza senile e le sue ombre sulla fase finale

La demenza senile, un progressivo declino delle funzioni cognitive, rappresenta una sfida complessa non solo per chi ne è affetto, ma anche per le famiglie e gli operatori sanitari. Oltre al deterioramento cognitivo, la malattia porta con sé una crescente fragilità fisica che, negli stadi avanzati, può condurre alla morte, anche in assenza di altre patologie conclamate. Ma come si arriva a questo punto? Come può la demenza, di per sé, spegnere la fiamma della vita?

È importante comprendere che la demenza senile avanzata compromette progressivamente le funzioni vitali. Il cervello, centro di controllo del nostro organismo, perde la capacità di regolare processi fondamentali come la respirazione, la deglutizione, la termoregolazione e il controllo del sistema immunitario. Questo stato di vulnerabilità estrema espone l’anziano a una serie di rischi, rendendolo più suscettibile a infezioni, disidratazione e malnutrizione.

Uno dei pericoli più insidiosi è la polmonite ab ingestis, una grave infezione polmonare causata dall’inalazione di cibo, liquidi o saliva nelle vie respiratorie. La demenza compromette la coordinazione dei muscoli coinvolti nella deglutizione, aumentando drasticamente il rischio di aspirazione. Negli anziani fragili, il sistema immunitario indebolito fatica a combattere l’infezione, che può rapidamente evolvere in un quadro clinico grave e portare al decesso.

Oltre alla polmonite ab ingestis, altri fattori contribuiscono al declino finale nelle persone con demenza avanzata. La difficoltà ad alimentarsi correttamente, dovuta a problemi di deglutizione, perdita di appetito e incapacità di riconoscere il cibo, porta a malnutrizione e disidratazione, indebolendo ulteriormente l’organismo. Inoltre, la ridotta mobilità aumenta il rischio di piaghe da decubito e infezioni secondarie. Anche la perdita della capacità di comunicare i propri bisogni, come il dolore o il disagio, rende difficile la gestione delle complicanze e può contribuire al peggioramento dello stato di salute generale.

Infine, è fondamentale sottolineare che la “morte per demenza senile” non è una diagnosi in sé, ma piuttosto la conseguenza di una serie di eventi concatenati che, a partire dal deterioramento cognitivo, compromettono progressivamente le funzioni vitali. Un’assistenza attenta e dedicata, focalizzata sul benessere generale della persona, può contribuire a prevenire le complicanze, migliorare la qualità della vita residua e accompagnare l’anziano con dignità e rispetto verso una fine vita serena. L’obiettivo non è “curare” la demenza in fase avanzata, ma prendersi cura della persona nella sua globalità, alleviando la sofferenza e preservando la sua dignità fino all’ultimo istante.

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