Perché in estate si dimagrisce di più?

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In estate, il corpo regola la temperatura rallentando il metabolismo basale, il che riduce il fabbisogno calorico. Parallelamente, il caldo spesso sopprime lappetito, portando a una minore assunzione di cibo e, potenzialmente, a una perdita di peso.

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L’estate, con le sue giornate lunghe e luminose, le vacanze al mare e l’abbigliamento leggero, spesso si accompagna alla sensazione di essere più in forma, addirittura di aver perso qualche chilo. Ma è solo un’impressione o c’è una base scientifica dietro questa percezione? La risposta è un intrigante mix di fisiologia, psicologia e abitudini stagionali che ci porta a comprendere meglio come il nostro corpo reagisce al clima caldo.

Una delle chiavi per svelare questo mistero risiede nel metabolismo basale, il dispendio energetico minimo necessario per mantenere le funzioni vitali del nostro organismo a riposo. In estate, per contrastare l’aumento della temperatura esterna, il nostro corpo mette in atto dei meccanismi di termoregolazione, tra cui la vasodilatazione (dilatazione dei vasi sanguigni per favorire la dispersione del calore) e la sudorazione. Inaspettatamente, questi processi tendono a rallentare leggermente il metabolismo basale. In sostanza, il corpo cerca di “risparmiare energia” per evitare un ulteriore surriscaldamento, riducendo così il fabbisogno calorico giornaliero.

Questo rallentamento, seppur modesto, può contribuire a creare un deficit calorico, ovvero una situazione in cui si consumano meno calorie di quante se ne bruciano. A questo si aggiunge un altro fattore cruciale: la soppressione dell’appetito indotta dal caldo. Chi non ha sperimentato la sensazione di perdere l’appetito quando le temperature si impennano? Questo fenomeno è legato a complesse interazioni ormonali e neurali che influenzano il nostro centro della fame. Il caldo, in sostanza, può “spegnere” temporaneamente lo stimolo della fame, portandoci a mangiare meno e, di conseguenza, ad assumere meno calorie.

Tuttavia, è importante sottolineare che questa potenziale perdita di peso estiva non è sempre garantita né, tantomeno, sostenibile a lungo termine. Innanzitutto, il rallentamento del metabolismo basale è modesto e può variare da individuo a individuo. In secondo luogo, la soppressione dell’appetito può essere compensata dalla maggiore disponibilità di cibi freschi e leggeri, ma anche da gelati, bevande zuccherate e aperitivi, spesso ricchi di calorie nascoste.

Inoltre, l’estate porta spesso con sé un cambiamento nelle abitudini. Si tende a essere più attivi, a trascorrere più tempo all’aria aperta, a fare passeggiate, nuotate o altre attività fisiche. Questo aumento dell’attività fisica contribuisce a bruciare più calorie e a tonificare il corpo.

In conclusione, la sensazione di dimagrimento estivo è un fenomeno complesso e multifattoriale. Il rallentamento del metabolismo basale e la soppressione dell’appetito indotta dal caldo possono contribuire a creare un deficit calorico, favorendo la perdita di peso. Tuttavia, è fondamentale non cadere nell’illusione che l’estate sia una “scorciatoia” per dimagrire. Un’alimentazione equilibrata, ricca di frutta e verdura di stagione, unita a un’attività fisica regolare, rimangono le chiavi fondamentali per mantenere un peso sano e uno stile di vita attivo, indipendentemente dalla stagione. L’estate, quindi, può essere un’ottima opportunità per adottare abitudini più sane e sostenibili nel tempo, sfruttando la maggiore disponibilità di alimenti freschi e l’invito a trascorrere più tempo all’aria aperta.