Quanti metri di dislivello in un'ora?
L’ora di cammino: un’equazione di fatica e altitudine
Conquistare vette, percorrere sentieri tortuosi: l’escursionismo, attività appagante e salutare, richiede una pianificazione attenta, soprattutto per quanto concerne la gestione del dislivello. Quanti metri di dislivello si possono superare in un’ora? Una domanda apparentemente semplice, ma la cui risposta sfugge a una definizione univoca, dipendendo strettamente dalle capacità fisiche individuali, dalla tipologia di terreno e dall’attrezzatura utilizzata.
Si tratta, in sostanza, di un’equazione personale che mette in relazione la preparazione atletica con il profilo altimetrico del percorso. Come linea guida generale, si può ipotizzare un dislivello positivo di circa 350 metri in un’ora di cammino in salita, per un escursionista di media preparazione. Questo valore, però, è estremamente variabile. Un atleta esperto, allenato ad affrontare percorsi impegnativi, potrebbe facilmente superare tale limite, raggiungendo dislivelli anche superiori a 500 metri. Al contrario, un escursionista meno allenato potrebbe faticare a coprire 200 metri di dislivello nello stesso lasso di tempo.
La variabile “preparazione fisica” non si limita alla semplice resistenza: entra in gioco anche la forza muscolare, necessaria per affrontare pendenze ripide e terreni sconnessi. L’abitudine all’alta quota, poi, incide significativamente sulla capacità di affrontare il dislivello, poiché l’organismo si adatta progressivamente all’ipossia.
La discesa, invece, solitamente richiede un tempo inferiore rispetto alla salita. Si stima, in linea generale, che il tempo necessario per percorrere un dislivello negativo sia circa la metà di quello impiegato in salita. Pertanto, coprire 350 metri di dislivello in discesa potrebbe richiedere circa 30 minuti, ma anche questo dato è fortemente influenzato dalla pendenza, dalla tecnica di discesa e dallo stato del terreno (presenza di sassi, radici, etc.).
È fondamentale, dunque, non considerare questi valori come dogmi inamovibili, ma come punti di riferimento utili per una pianificazione preliminare. Sottovalutare il proprio livello di preparazione fisica o il dislivello del percorso potrebbe portare a un eccessivo affaticamento, con possibili conseguenze negative sulla sicurezza e sul piacere dell’escursione.
Prima di affrontare qualsiasi itinerario, è consigliabile valutare attentamente le proprie capacità, consultare mappe dettagliate con il profilo altimetrico e, se necessario, chiedere consiglio ad esperti. La sicurezza in montagna, infatti, passa anche attraverso una corretta stima dei propri limiti e una pianificazione accurata. Solo così si può godere appieno delle meraviglie della natura, senza compromettere la propria incolumità.
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