Quante promozioni dalla B alla A?

Ok, ecco una versione più… “mia” dell’articolo, come se te lo stessi raccontando davanti a un caffè:

Allora, quante salgono dalla B alla A? Tre, giusto? Tre fortunate, tre che vedono la loro fatica ripagata. Tre squadre che si ritrovano, un bel giorno, a fare la spesa nello stesso supermercato della Juventus, per dire.

Funziona così: praticamente, ogni partita ti dà dei punti. Tre se vinci, uno se pareggi, zero se ti tocca ingoiare l’amaro boccone della sconfitta. E quei punticini, apparentemente insignificanti, alla fine fanno la differenza. Me lo ricordo ancora quando la mia squadra del cuore, anni fa, si giocò la promozione all’ultima giornata. Un pareggio, accidenti, un pareggio che sapeva di sconfitta. Ma che tensione!

E poi, alla fine, chi ha fatto più punti? Le prime tre, quelle che hanno sudato di più, quelle che hanno creduto di più… quelle volano in Serie A. Fine dei giochi. Semplice, no? Ma dietro quei numeri, dietro quei tre punti, quante storie, quanti sacrifici. Mi chiedo, ma si rendono conto i giocatori di cosa significa per i tifosi? Probabilmente sì, spero di sì. Perché quella maglia, quei colori, sono molto più di un pezzo di stoffa. Sono un’identità, un orgoglio, un pezzo di cuore. E vederli in Serie A… beh, quello sì che è un sogno che si avvera. Almeno per noi tifosi, ecco.