Cosa significa Zanze in veneziano?

0 visite

Nel dialetto veneziano, zanze (con zeta aspre) è un termine antico equivalente a ciànze. Indica cose di poco conto, frivolezze, bagatelle o inezie. Si riferisce a questioni superficiali e di scarsa importanza.

Commenti 0 mi piace

Zanze: Il termine veneziano per frivolezze e inezie

Il dialetto veneziano, ricco di espressioni pittoresche e affascinanti, possiede un termine unico per indicare le cose di poco conto, le frivolezze e le inezie: “zanze”.

“Zanze”, con la caratteristica “zeta” aspra, deriva dal termine antico “ciànze”. Indica tutto ciò che è superficiale, privo di importanza e sostanza. Si riferisce a questioni banali, insignificanti e spesso anche un po’ sciocche.

Nell’uso comune, “zanze” viene spesso impiegato per descrivere chiacchiere oziose, pettegolezzi e argomenti futili. Viene utilizzato anche per definire persone leggere e superficiali, che si preoccupano solo di apparenze e frivolezze.

Ad esempio, una persona che si ostina a parlare di mode passeggere o di questioni mondane potrebbe essere definita “piena di zanze”. Allo stesso modo, un oggetto vistoso ma di scarsa utilità potrebbe essere bollato come “una zanza”.

Il termine “zanze” riflette lo spirito pratico e pragmatico del popolo veneziano. In una città costruita su solide fondamenta commerciali e marittime, le cose frivole e inutili erano considerate una perdita di tempo e risorse.

Oggi, “zanze” è ancora utilizzato nel dialetto veneziano per indicare le cose di poco conto. Tuttavia, il suo significato si è esteso anche a includere aspetti più moderni della vita, come la cultura pop, i social media e le mode passeggere.

Quindi, la prossima volta che sentite qualcuno parlare di “zanze”, ricordate che non si tratta solo di frivolezze, ma di un’intera filosofia di vita veneziana che valorizza la sostanza rispetto alla forma.