Come si scrive cuore in sardo?

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In sardo, il termine cuore può essere reso in diversi modi a seconda del significato che si vuole esprimere. Oltre a coro, che è la traduzione più diretta, si utilizzano anche cherveddhu per sottolineare lintelletto, sentidu per il sentimento e carattere firmu per indicare fermezza danimo e risolutezza.

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Il cuore sardo: più di una parola per un solo organo

Il sardo, lingua ricca di sfumature e profondamente legata alla cultura dell’isola, non si limita ad una semplice traduzione letterale quando si tratta di esprimere concetti complessi come quello di “cuore”. Mentre l’italiano si affida ad un unico termine per indicare sia l’organo fisico che il centro delle emozioni, il sardo offre una gamma di vocaboli che ne esplorano le diverse accezioni, riflettendo una visione più articolata e sfaccettata di questo concetto fondamentale.

La traduzione più immediata di “cuore” in sardo è coro, termine che corrisponde al significato anatomico dell’organo. Tuttavia, quando si vuole andare oltre la semplice descrizione fisica e addentrarsi nella sfera emotiva e intellettuale, il sardo si avvale di altre espressioni, ciascuna con una sua specifica connotazione.

Per esprimere il concetto di intelletto, di mente pensante, si utilizza il termine cherveddhu (o cervellu a seconda delle varianti). Questa parola, etimologicamente legata a “cervello”, evidenzia come in sardo l’intelletto sia considerato una funzione cardiaca, una sede del pensiero al pari, se non superiore, al cervello stesso. L’uso di cherveddhu suggerisce un legame profondo tra pensiero e sentimento, un’idea radicata nella cultura sarda che vede la ragione intrinsecamente connessa all’emotività.

Quando invece si vuole parlare di sentimenti, di emozioni profonde, la parola da utilizzare è sentidu. Questo termine, derivato dal verbo “sentire”, mette in luce l’aspetto percettivo ed emozionale del cuore, la sua capacità di provare e manifestare sensazioni. Sentidu, quindi, rappresenta il cuore come centro delle emozioni, il luogo in cui nascono e si sviluppano i sentimenti.

Infine, per indicare la fermezza d’animo, la risolutezza, il coraggio e la determinazione, i sardi usano l’espressione carattere firmu (o ànimu forte). Questa locuzione sottolinea la forza interiore, la capacità di resistere alle avversità e di mantenere la propria integrità morale. In questo caso, il cuore non è solo sede delle emozioni, ma anche fonte di forza e resilienza.

In conclusione, la ricchezza del lessico sardo in relazione al concetto di “cuore” rivela una profonda consapevolezza delle molteplici sfaccettature di questo organo, non solo come entità fisica, ma anche come centro del pensiero, delle emozioni e della forza interiore. Un esempio di come la lingua possa riflettere la complessità della cultura e della visione del mondo di un popolo.