Quando finisce la fase Tutto in bocca?

0 visite

Durante la fase orale, che si estende approssimativamente fino ai due anni, il neonato esplora lambiente circostante prevalentemente attraverso la bocca e le labbra. Questa modalità sensoriale intensa permette al bambino di conoscere e interpretare il mondo che lo circonda.

Commenti 0 mi piace

Oltre la Bocca: L’Evoluzione Sensoriale del Bambino dopo i Due Anni

La fase “tutto in bocca”, un periodo affascinante e caratteristico dello sviluppo infantile, lascia spesso i genitori con un misto di tenerezza e preoccupazione. Si tratta di una tappa fondamentale, che si estende generalmente fino ai due anni di età, durante la quale il bambino utilizza la bocca come principale strumento di esplorazione sensoriale. Ma quando termina questa fase e cosa succede dopo? La risposta, come spesso accade nello sviluppo, non è netta e definita, ma piuttosto un processo graduale e variegato.

L’esplorazione orale, con il suo coinvolgimento di labbra, lingua e gengive, non è semplicemente un’abitudine, ma un vero e proprio metodo di apprendimento. Il bambino, attraverso il gusto, la consistenza e la temperatura degli oggetti, costruisce mappe cognitive del mondo. Succhiare, mordere, leccare: queste azioni non sono solo istintive, ma consentono di acquisire informazioni cruciali sulla forma, la dimensione, la consistenza e la potenziale pericolosità degli oggetti che lo circondano. È un processo di apprendimento attivo, una vera e propria “ricerca scientifica” condotta attraverso il gusto e il tatto orale.

Tuttavia, verso i due anni, questa fase inizia a declinare, sebbene non scompaia improvvisamente. L’evoluzione del sistema nervoso centrale e lo sviluppo delle capacità motorie fini e grossolane contribuiscono a questo cambiamento. Il bambino, infatti, inizia a utilizzare altre modalità sensoriali per esplorare l’ambiente: la vista, l’udito e il tatto con le mani diventano sempre più importanti. La manipolazione degli oggetti, la loro osservazione attenta e l’ascolto dei suoni che producono, offrono nuove e più complesse informazioni.

Il passaggio non è netto. Alcuni bambini potrebbero continuare a portare oggetti alla bocca anche oltre i due anni, soprattutto in situazioni di stress o ansia. Questo non deve necessariamente essere motivo di preoccupazione, a meno che non si trasformi in un comportamento ossessivo o persistente che interferisce con altre attività o con lo sviluppo sociale.

È importante, però, ricordare che la fase “tutto in bocca” non è solo un periodo di esplorazione sensoriale, ma anche di sviluppo affettivo e sociale. Il contatto orale, infatti, è fondamentale per la costruzione del legame con le figure di accudimento. La suzione del dito o di una coperta, ad esempio, può rappresentare un comportamento autoconsolatorio e rassicurante, specialmente in momenti di disagio o incertezza.

In conclusione, la fine della fase “tutto in bocca” è un processo graduale e individuale. Mentre il bambino cresce e si sviluppa, la bocca cede gradualmente il posto ad altre modalità sensoriali, in un percorso di esplorazione continua e affascinante che lo porta a comprendere sempre meglio il mondo che lo circonda. L’osservazione attenta da parte dei genitori, unita ad un approccio sereno e comprensivo, è fondamentale per accompagnare al meglio questa importante transizione.