Come farsi ridurre il seno con la mutua?

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La mastoplastica riduttiva, intervento di chirurgia estetica che consiste nella riduzione del volume del seno, è mutuabile in Italia solo in casi specifici. La prestazione è erogata dal Servizio Sanitario Nazionale (SSN) esclusivamente in presenza di ipertrofia mammaria grave, accertata mediante esami medici, che provoca disturbi funzionali significativi come danni alla colonna vertebrale.

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Mastoplastica Riduttiva: Quando il SSN Copre l’Intervento

La mastoplastica riduttiva, un intervento chirurgico volto a ridurre il volume del seno, è spesso percepita come un’esclusiva prerogativa della chirurgia estetica. Tuttavia, in determinate circostanze, il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) italiano può farsi carico dei costi dell’operazione, trasformando un desiderio estetico in una necessità medica.

È fondamentale chiarire fin da subito che la mastoplastica riduttiva non è automaticamente mutuabile. L’SSN interviene solo in situazioni specifiche, chiaramente definite da criteri medici rigorosi. La chiave di volta risiede nella presenza di una ipertrofia mammaria grave.

Ma cosa si intende per ipertrofia mammaria grave e come si dimostra di averne diritto? In termini semplici, si tratta di un eccessivo sviluppo del tessuto mammario che determina un peso e un volume tali da compromettere significativamente la salute e il benessere della paziente. Non si tratta quindi di una questione puramente estetica, ma di una condizione patologica che può generare problemi fisici debilitanti.

L’ottenimento del rimborso SSN richiede un iter diagnostico ben definito e la dimostrazione che l’ipertrofia mammaria sta effettivamente causando disturbi funzionali significativi. Tra questi, i più comuni e documentabili sono:

  • Danni alla colonna vertebrale: Il peso eccessivo del seno può esercitare una pressione costante sulla colonna vertebrale, portando a dolori cronici, posture scorrette, scoliosi, cifosi e persino ernie discali.
  • Dolore cervicale e alle spalle: Similmente alla colonna vertebrale, i muscoli del collo e delle spalle possono risentire dello sforzo supplementare necessario per sostenere il peso del seno, causando tensioni, rigidità e cefalee.
  • Difficoltà respiratorie: In casi estremi, il volume eccessivo del seno può limitare l’espansione della gabbia toracica, ostacolando la respirazione.
  • Problemi dermatologici: La cute sottomammaria, costantemente umida e soggetta a sfregamento, può sviluppare irritazioni, dermatiti, infezioni micotiche e persino ulcere.
  • Limitazioni nell’attività fisica: La difficoltà nel praticare sport o svolgere attività quotidiane a causa del peso del seno può influire negativamente sulla qualità della vita.

Come procedere per richiedere la mastoplastica riduttiva con la mutua?

  1. Visita medica specialistica: Il primo passo è consultare un medico specialista (chirurgo plastico, endocrinologo o ortopedico) che possa valutare la gravità dell’ipertrofia mammaria e i relativi disturbi funzionali.
  2. Accertamenti diagnostici: Sarà necessario sottoporsi a una serie di esami medici, come radiografie della colonna vertebrale, esami posturali e, in alcuni casi, risonanza magnetica, per documentare i danni causati dall’ipertrofia.
  3. Richiesta di autorizzazione al SSN: Sulla base della documentazione medica, il medico specialista redigerà una richiesta di autorizzazione per la mastoplastica riduttiva a carico del SSN. La domanda andrà presentata all’ASL di competenza.
  4. Valutazione da parte del SSN: L’ASL valuterà la documentazione presentata e, se necessario, potrà richiedere ulteriori accertamenti.
  5. Approvazione o rifiuto: In caso di approvazione, l’intervento verrà eseguito in una struttura ospedaliera pubblica o convenzionata con il SSN. In caso di rifiuto, è possibile presentare ricorso.

Considerazioni importanti:

  • L’ottenimento del rimborso SSN per la mastoplastica riduttiva è un processo complesso che richiede pazienza e una documentazione medica ineccepibile.
  • Non è garantito che la richiesta venga approvata, anche in presenza di ipertrofia mammaria. La decisione finale spetta all’ASL.
  • È fondamentale affidarsi a professionisti qualificati che possano guidare la paziente in ogni fase del percorso, dalla diagnosi alla richiesta di autorizzazione.

In conclusione, la mastoplastica riduttiva mutuabile rappresenta una concreta opportunità per le donne che soffrono di ipertrofia mammaria grave e che necessitano di un intervento non solo per motivi estetici, ma soprattutto per migliorare la propria salute e la qualità della vita. Tuttavia, è essenziale informarsi accuratamente e seguire un iter diagnostico e burocratico preciso per aumentare le possibilità di successo.