Che materiale si usa per quadri materici?

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Per la pittura materica, olio e acrilico offrono diverse consistenze. Lolio, intrinsecamente corposo, conserva meglio la traccia del pennello, mentre lacrilico richiede laggiunta di medium per ottenere effetti materici. La scelta dipende dalleffetto desiderato e dalla tecnica impiegata.
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I segreti della pittura materica: materiali e tecniche

La pittura materica, capace di evocare emozioni e textures imponenti, seduce per la sua capacità di plasmare la tela in un’esperienza tridimensionale. Ma quali materiali si celano dietro questa magia? E quali sono i segreti per ottenere effetti visivi sorprendenti?

Diversi materiali si prestano alla pittura materica, ma olio e acrilico rappresentano due alternative notevoli, ognuna con caratteristiche uniche che influenzano la resa finale.

L’olio, per sua natura corposo, è un alleato prezioso per chi desidera un’immagine con una texture pronunciata. La sua consistenza, spesso più viscosa, permette al pennello di lasciare un segno evidente, quasi un’impronta, sulla tela. Questa caratteristica consente di creare trame dense, corpose, e di enfatizzare la fluidità o la rigidità del gesto pittorico. La persistenza del segno, dovuta alla lenta essiccazione, offre un ampio margine di manovra per sovrapposizioni e rielaborazioni. L’olio, dunque, si presta a tecniche che richiedono una maggiore manipolazione e permette di ottenere effetti di grana e di corpo particolarmente definiti. Tuttavia, la preparazione dell’olio richiede l’utilizzo di solventi e di un periodo di asciugatura più prolungato.

L’acrilico, invece, offre una versatilità che si traduce in una maggiore immediatezza. La sua natura più liquida richiede l’aggiunta di medium specifici (come gel, pastosi o paste ad olio) per ottenere le consistenze materiche desiderate. Questi medium permettono di aumentare la viscosità e la consistenza, trasformando un’applicazione liquida in una texture visibile, a volte ruvida, a volte liscia, ma sempre sorprendente. La rapidità di asciugatura dell’acrilico si traduce in una maggiore agilità nell’esecuzione, e permette, quindi, una resa più immediata, consentendo all’artista di sperimentare diverse consistenze in tempi brevi. Inoltre, la possibilità di lavorare con acrilici a base d’acqua rende la pulizia degli strumenti un processo più semplice.

La scelta tra olio e acrilico è, dunque, un esercizio di personalizzazione. Dipende in primis dall’effetto materico desiderato e dalla tecnica pittorica adottata. Chi predilige un controllo preciso e un segno pennellato evidente troverà l’olio un compagno ideale. Chi, invece, desidera un’esecuzione più veloce e un’ampia gamma di possibilità nella manipolazione della consistenza, potrebbe preferire l’acrilico. L’importante, in ogni caso, è sperimentare, esplorare le infinite possibilità offerte dai diversi medium e dai supporti per trovare la propria personale sintesi tra tecnica e materia. La pittura materica, in definitiva, è un dialogo tra artista e materiale, un’esplorazione costante che si esprime attraverso la sensibilità e la ricerca incessante di nuove forme d’espressione.