Perché vengono i brufoli sui capezzoli?
Piccole protuberanze sullareola, i tubercoli di Montgomery, sono comuni. Possono talvolta infiammarsi, somigliando a brufoli. Questa condizione è generalmente benigna e legata alla normale attività delle ghiandole sebacee in questarea, che possono occasionalmente ostruirsi.
Brufoli sul capezzolo? Probabilmente sono i tubercoli di Montgomery infiammati.
Un brufolo sul capezzolo può essere fonte di preoccupazione, ma nella maggior parte dei casi si tratta di un’infiammazione benigna dei tubercoli di Montgomery. Queste piccole protuberanze, presenti sull’areola (la zona scura che circonda il capezzolo), sono ghiandole sebacee modificate con un ruolo importante nella lubrificazione e protezione del capezzolo, soprattutto durante l’allattamento. Secernono un olio che idrata la pelle e, secondo alcuni studi, contiene anche sostanze antibatteriche.
A volte, però, questi tubercoli possono infiammarsi e apparire simili a brufoli, con rossore, gonfiore e persino una piccola punta biancastra. Questo fenomeno può verificarsi per diversi motivi, spesso legati ad un’occlusione del dotto escretore della ghiandola. Tra le possibili cause troviamo:
- Cambiamenti ormonali: fluttuazioni ormonali, come quelle che avvengono durante la pubertà, la gravidanza, il ciclo mestruale o la menopausa, possono influenzare l’attività delle ghiandole sebacee e predisporre all’infiammazione.
- Attrito con l’abbigliamento: l’utilizzo di indumenti stretti o tessuti sintetici che non permettono la traspirazione può irritare la delicata pelle dell’areola e ostruire i pori dei tubercoli di Montgomery.
- Igiene inadeguata: una scarsa igiene o, al contrario, l’utilizzo di detergenti aggressivi possono alterare il naturale equilibrio della pelle e favorire l’infiammazione.
- Allattamento: durante l’allattamento, i tubercoli di Montgomery possono ingrossarsi e diventare più prominenti, aumentando il rischio di ostruzione e infiammazione. Talvolta, il bambino può mordere o graffiare il capezzolo, causando microtraumi che facilitano l’infezione.
Nella maggior parte dei casi, l’infiammazione dei tubercoli di Montgomery si risolve spontaneamente nel giro di pochi giorni. È importante evitare di schiacciare o manipolare la zona per non peggiorare l’infiammazione e rischiare infezioni. Alcuni semplici accorgimenti possono favorire la guarigione:
- Mantenere una buona igiene: lavare delicatamente l’area con acqua tiepida e un detergente neutro.
- Indossare abiti comodi: preferire indumenti in fibre naturali come cotone o lino, che permettono alla pelle di respirare.
- Applicare impacchi caldi: possono aiutare a ridurre il gonfiore e favorire il drenaggio.
Se l’infiammazione persiste per più di una settimana, è accompagnata da dolore intenso, secrezione purulenta o febbre, è fondamentale consultare un medico o un dermatologo per escludere altre condizioni e ricevere un trattamento adeguato. Infatti, in rari casi, un’infiammazione al capezzolo potrebbe essere sintomo di altre patologie, come mastite, ascesso o, più raramente, tumore. Una diagnosi tempestiva è fondamentale per garantire un trattamento efficace.
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